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Gli Air ritornano al loro più grande amore, la luna. E fanno centro.”Le Voyage Dans La Lune” è innanzitutto il capolavoro di Georges Méliès, finalmente restaurato e presentato all’ultimo Festival di Cannes. Questo classico della fantascienza datato 1902 non è nuovo ad omaggi musicali, ricordate i video di Queen (“Heaven For Everyone”) e Smashing Pumpkins (“Tonight,Tonight”)? Adesso ci vuole una colonna sonora che dia voce all’intero film. Un’ occasione irrinunciabile per gli Air, un pò come giocare la finale di coppa dei campioni in casa propria.
Lasciato alle spalle il poco convincente “Love 2”, i due parigini ritrovano piena fiducia nei propri mezzi realizzando un album pregevole e a tratti sorprendente, la cui unica pecca è la breve durata- comunque doppia rispetto al film. Negli undici brani si passa dal classico sound in slow-motion di “Moon Fever” all’incalzante marcia di “Astronomic Club”, piena di echi floydiani. Proprio il flirt con certo rock psichedelico e progressivo si rivela la mossa vincente: si ascoltino “Parade” e soprattutto “Sonic Armada”, una mini-suite di cinque minuti suonata da basso gommoso, batteria shuffle, svisate di synth e sitar elettrico. Così perfetta da accompagnare nel film le disavventure degli scienziati sulla luna, in un crescendo tra il drammatico e il grottesco spezzato dal cristallino pianoforte di “Retour sur terre”.
Last but not least, un plauso agli Air per la scelta di collaborare con artisti ispirati al loro immaginario, le “nuove leve” Victoria Lagrande e Au Revoir Simone, che griffano rispettivamente “Seven Stars” e “Who Am I Now?”. La cantante dei Beach House scrive ed intona “How long will it take you to reach the stars?” e poi “It’s you, the stars”. Ogni riferimento (non) è puramente casuale.
78/100
(Matteo Maioli)
14 Marzo 2012
1 Comment
duilio
bello bello bello!