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Forti del nuovo album “Sweet heart sweet light”, pubblicato in primavera, gli Spiritualized di Jason Pierce tornano in tour proponendo un ottimo mix di presente e passato. Il concerto che hanno tenuto al Parco di San Sebastiano di Roma ha lasciato ottime impressioni.
La qualità compositiva degli ultimi brani aiuta molto, ma alla base c’è quel suono ormai marchio di fabbrica della band, un incrocio tra rock e psichedelia pop. È un po’ come se Jason Pierce, partendo dalla sua prima seminale avventura con gli Spacemen 3, abbia prelevato alcune parti di quello stile, per renderle più pop ed eteree con gli Spiritualized.
La scaletta, come si può intuire, lascia una parte importante al presente e all’ultimo lavoro del gruppo. Anzi proprio l’inizio è affidato al primo singolo estratto, “Hey Jane”, che si trasforma subito (così come in studio) in una lunga suite. Lo “scenario” naturale del Parco di San Sebastiano, dove si svolge la manifestazione estiva Roma Vintage, aiuta molto a rendere più godibile l’esibizione. Del nuovo disco fanno capolino anche altri brani come “Too late” o “I am what i am”.
Le acclamazioni, che a tratti diventano autentiche ovazioni, sono però per i pezzi meno recenti. Accade con “Lord let it rain on me” e “Soul on fire”, il singolo del precedente disco “Songs in A&E”. E succede in maniera sensibilmente più fragorosa dopo le prime note di “Ladies and gentlemen we’re floating in the space”, l’ipnotica ballata che apriva lo storico disco della band. Si arriva quasi senza accorgersene al dilatato e rumoroso finale di “Come together”, sparata con una versione “extended” di una decina di minuti.
(Francesco Melis)
28 giugno 2012