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I Go!Zilla nascono a Firenze, ma è solo un caso, si tratta di una coincidenza, è del tutto ininfluente che Luca Landi (chitarra/voce) e Fabio Ricciolo (batteria/ seconda voce) siano fiorentini, potrebbero essere americani e suonerebbero alla stessa maniera: la musica non cambierebbe di una virgola e tantomeno l’attitudine. Il suono di “Grabbing a Crocodile”, album di debutto del duo, non è nemmeno lontanamente assimilabile a quello della giovane band italiana tipo, che per lo più – non è una regola fissa- canta in italiano e fa musica pop. I Go!Zilla, a dirla tutta, percorrono una via più impervia- ma alla lunga forse più fruttuosa- sentono il richiamo delle lande garage e psichedeliche, polverose e deserte. Già a partire dal primo EP omonimo (Santa Valvola Records) e dal sette pollici “I’m Bleeding” (Surfin Ki Records) i due ragazzi nemmeno trentenni- classe 1986 uno e 1989 l’altro – intraprendono questa strada sonora, traggono spunto dai propri ascolti – garage e psichedelia a volontà- e cercano di dare una veste nuova e moderna a sonorità del passato.
“Grabbing a Crocodile” ha il pregio di non risultare datato, non è un disco del 2013 che suona come se fosse uscito negli anni sessanta/settanta. I Go!Zilla la sanno lunga, non cadono in stupidi revivalismi di maniera. Con i dieci brani, contenuti nell’album, tracciano idealmente un continuum tra vari decenni musicali, ogni canzone si articola e muove in una vasta gamma di influenze spazio – temporali, è possibile quindi riscontrare nelle varie tracce una ricchezza, una varietà di sfaccettature. I vari brani racchiudono nella loro struttura arcobaleni di panorami musicali: il suono si illumina, sfuma ed esplode di luce propria all’improvviso e i colori sono i più vari, in alcuni tratti oscuri e sgargianti e in altri tenui, fluorescenti e lisergici. “Dazed Dream” e “Get me out of here” sono i punti di congiunzione della trama sonora del disco, rappresentano il punto d’incontro tra le due anime dei Go!Zilla : quella sporca, grezza (“Magic Weird Jack”, “You got the eye”) e quella più sognante e psichedelica.
75/100
(Monica Mazzoli)
1 novembre 2013