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Chissà cosa direbbe Kurt Cobain, se ascoltasse il nuovo disco dei The Vaselines. Probabilmente, al primo ascolto, rimarrebbe spiazzato, forse si arrabbierebbe anche un po’. E non perché i suoi “songwriters preferiti nel mondo” facciano schifo, tutt’altro: semplicemente i Vaselines di oggi sono (leggermente) diversi da quelli della fine degli anni ottanta. Eugene Kelly e Frances McKee all’epoca – nel 1987 quando si formarono a Glasgow – erano giovani, incidevano un disco e due singoli per la 53rd & 3rd label, suonavano maledettamente naif, scrivevano canzoni pop, sovrastate da un muro del suono lo – fi ed erano in pochi a conoscerli, Kurt Cobain naturalmente era tra i fan, lo testimoniano le varie cover (di brani dei Vaselines) incise dal leader dei Nirvana.
Quei due ragazzi non esistono più, nel 1989 – anno dello scioglimento – è finito tutto o quasi. Nel 2008, quando è avvenuta la reunion, è cominciata una nuova storia: due amici, ormai musicisti adulti e maturi, nonostante i rispettivi progetti paralleli nel corso degli anni (Captain America, Painkillers, Suckle), si sono ritrovati e quasi sicuramente non si lasceranno più, solo insieme Kelly e McKee riproducono quel suono speciale che li ha resi unici (o quasi), come ammette lo stesso interessato (Kelly) :” non so da cosa dipenda, ma quando siamo insieme riusciamo a creare un sound che non siamo in grado di ripetere quando lavoriamo separatamente.”. I Vaselines nel 2014 sanno bene cosa vogliono fare, ben consapevoli dei propri mezzi, desiderano fare pop (come hanno sempre fatto) e si fanno aiutare dalla premiata ditta scozzese (di Glasgow ad essere precisi): Michael McGaughrin (1990s) alla batteria, Graeme Smile (Olympic Swimmers) al basso e Scott Patterson ( Sons and Daughters) alle chitarre.
Con l’apporto di due maestri del genere in un paio di canzoni : Stevie Jackson (Belle & Sebastian) e Frank Macdonald (Teenage Fanclub). “V for Vaselines”, successore del disco del ritorno, “Sex with an X” (2010), è una raccolta deliziosa di amabili canzoni pop, concepite in modo punk: non c’è (quasi) mediazione tra scrittura/composizione e resa finale, è tutto molto spontaneo ed immediato. La quasi totalità brani ha un’impalcatura sonora solida, uno strato possente di chitarre (a tratti fuzz) sul quale Kelly e McKee costruiscono melodie vocali accattivanti ed orecchiabili in modo naturale e semplice, raccontando di amori finiti male (“Crazy Lady”), vecchi LP abbandonati (“The lonely LP”) e relazioni sull’orlo della fine (“False Heaven”). I Vaselines sono padroni del proprio suono, hanno voluto fare un album “punk” (Eugene Kelly si è appassionato ai Ramones, partecipando a una cover band di quest’ultimi), che di punk nel vero senso della parola non ha niente: “V for Vaselines” non suona come il classico disco punk però è animato, sotto traccia, dalla stessa libertà compositiva. I Vaselines volevano fare i Ramones ma sono scozzesi e la voce della McKee rende dolcemente pop qualsiasi canzone. Sarà per la prossima volta. It’s only pop but we like it!
67/100
(Monica Mazzoli)