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[Esclusiva] Il primo estratto dal nuovo album di Dagger Moth

Paolo Bardelli

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C’è sempre un progetto concettuale all’interno di una più ampia esigenza comunicativa, in Dagger Moth. La “falena glitch-rumorista” che abbiamo imparato a conoscere sulle nostre pagine virtuali di Kalporz (nel 2013 ospitammo lo streaming del suo primo lavoro) trova un’ulteriore impennata creativa ed annuncia l’uscita a breve del suo nuovo album, “Silk Around The Marrow”.

Ma non è ancora tempo di commentare tutto il disco, che il sottoscritto ha ascoltato e che denota una progressione concreta verso una cura indefessa della canzone complessivamente intesa, bensì quello di poter ascoltare – in anteprima esclusiva per Kalporz – il primo estratto, “Grow A Shell”.

Song notturna che nell’incipit trip riecheggia in lontananza i Massive Attack continuando in un ambiente essenziale ma completo dove tutti gli elementi sono al posto giusto. Se c’era un difetto nella Dagger Moth dell’esordio era una (inevitabile) predominanza delle trame chitarristiche, che la sua tecnica tendeva a privilegiare; ora invece il tutto si fa più naturale, più consapevole. Non si parli dunque solo di una “one-guitar-woman band”, perché la tela di Dagger Moth è ora complessivamente dipinta con più colori da una tavolozza composita in cui gli electronics si fanno sempre più fondanti.

E se da un lato “Grow A Shell” scopre una Dagger Moth più cosmica, anche se pur sempre nell’ambito di qualche deriva math, la concettualità dell’artwork del disco, con quel girare la schiena all’obiettivo, mantiene un alone di mistero su quest’artista in bilico tra materia e aria.

“Grow A Shell” è un ghiotto anticipo di quello che sarà – quantomeno a parere di chi scrive – un album imprescindibile di questo 2016.

Queste le prossime date live di Dagger Moth, mentre più sotto potete leggervi tutti le informazioni più particolareggiate sul disco:

24/06/2016 la salumeria del rock _Arceto di Scandiano (RE)
01/06/2016 chercher la femme festival\ Borgo Est_ Santarcangelo di Romagna_ (RN)
25/05/2016 tbc _ Reggio Emilia
22/05/2016 secret show_ Forlì
21/05/2016 Dong _ Recanati (MC)
20/05/2016 Hangover_ Ancona
14/05/2016 Aurora _Livorno
13/05/2016 casa Azul_ Follonica (GR)
12/05/2016 tbc_Siena
29/04/2016 arci Zone K _ Ferrara

DAGGER MOTH
SILK AROUND THE MARROW

Tracklist:
01 Ovaries / 02 Silk Around The Marrow / 03 Shadowboxing / 04 Dyrhólaey / 05 The Sky Was Red / 06 Grow A Shell / 07 Birthmark / 08 Backbone / 09 A Kind Of Fire / 10 Event Horizon

Credits:
Sara Ardizzoni: guitars, vocals, electronics, synth, ebow \ lyrics \ arrangements
Marc Ribot: vocals \ lyrics on “Event Horizon”
Recorded and mixed by Franco Naddei at Cosabeat Studio, Villafranca, Forlì (winter 2015 \ 2016)
Produced by Sara Ardizzoni
Guitars recorded by Antonio Gramentieri
Additional production by Antonio Gramentieri and Franco Naddei
Photo: Davide Pedriali

Info:
http://saraardizzoni.wix.com/dagger-moth
www.facebook.com/DaggerMoth/

foto in home di Luca Cameli

(Paolo Bardelli)

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010