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“Kuiper”: diciotto minuti di Floating Points

Redazione

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Tra i nomi più importanti del 2016 musicale, merito del suo LP “Elaenia”, Floating Points continua instancabile a produrre nuova musica. Il 22 luglio infatti uscirà un nuovo EP, intitolato “Kuiper”, di cui è stato da poco pubblicato anche un video.

Girato da Josh Renaut, rende bene l’idea della potenza ipnotica dei live di Sam Sheperd e la sua band. Diciotto minuti di composizioni capaci di spaziare con classe e disinvoltura attraverso il free-jazz e l’elettronica.
Un brano lungo diciotto minuti, adatto ai palati raffinati. Ecco come lo stesso Sheperd racconta “Kuiper”: «fin dalle prime volte in cui ho iniziato a lavorare ai pezzi per il primo LP come band, scattava proprio una scintilla all’interno della stessa band, e ‘Kuiper’ è il risultato del suonare con Leo, Alex e Susumu. Ogni volta che la suoniamo esce completamente diversa. Prepariamo il set con le parti elettroniche, qualche drum machine a fare da base e lasciamo che il resto della traccia si sprigioni».

“Kuiper EP” uscirà il 22 luglio per la label Pluto, di proprietà dello stesso producer. Cogliamo l’occasione per ripassare i suoi prossimi appuntamenti italiani:
16 giugno 2016 @ Astro Festival, Ferrara
13 luglio 2016 @ Circolo Magnolia, Milano
05 agosto 2016 @ Locorotondo, Bari

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010