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Pete International Airport è un side-project iniziato negli anni novanta del chitarrista dei Dandy Warhols Peter Holstrom assieme al vocalist Jsun Adams degi Upsidedown. L’ultimo LP si intitola ‘Safer With The Wolves…’ invece è stato pubblicato in Europa dalla A Recordings di Anton Newcombe.
Prodotto dallo stesso Peter Holmstrom che ha scritto tutte le musiche, mentre i testi sono tutti di Jsun Adams, le sessioni di registrazione sono state portate avanti con un numero incredibile di collaborazioni eccellenti: Alex Maas (The Black Angels), Lisa Elle (Dark Horses), Jason Sebastian Rasso (Hopewell, Mercury Rev), Jeremy Sherrer (The Dandy Warhols, Modest Mouse, The Shins) e Collin Hegna (The Brian Jonestown Massacre) sono solo alcuni dei nomi coinvolti in questo progetto e alla lavorazione di questo album che è stato definito come un disco che guarda al sound dei primi Dandy Warhols e al disco di debutto del gruppo di Portland, ‘Dandy’s Rule OK’ (1995).
Per la verità, tuttavia, ‘Safer With The Wolves…’ – volgendo comunque lo sguardo a esperienze nel mondo del rock alternative Made In USA e alla neo-psichedelia in voga negli ultimi anni – ha delle tonalità che non ricordano tanto la verve dei primi Dandys (questa comunque riconoscibile in ‘Cloven Hooves’ oppure ‘Senorita’) quanto invece il sound più crepuscolare e tipico dei BRMC (‘Even Happier’, ‘Flowers Of Evil’, ‘Dance Around The Broken’, ‘After All’, ‘Happens All The Time’). Curiose invece altre soluzioni come quella di ‘Hurray For The People’, una traccia dalle sonorità elettroniche e minimali che si compongono in una specie di trance e in cui la voce è filtrata attraverso l’utilizzo di un vocoder; ‘VHS or Beta Fish’ che appare in qualche modo ispirata alla ‘Straight To Hell’ dei Clash; ‘Love in Reverse’ e ‘Western Shouting’ dove atmosfere morriconiane si mescolano a suggestioni dub acide e ossessive.
Il risultato finale è un disco che mette assieme quella che si può considerare una certa tradizione nella musica alternative americana e che si fa risalire proprio ai Dandy Warhols e ai Brian Jonestown Massacre, ma che si innova qui con diverse componenti e suggestioni acide e psichedeliche che danno una ventata di novità che non possiamo che accogliere positivamente. Promossi.
Emiliano D’Aniello
72/100