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“I like to explore all of life’s emotions, good and bad, and that’s a continued and ongoing process by which PIL manufactures its music” (John Lydon)
“Avant-garde is Ok, but making it listenable is something else” (Don Letts, DJ)
Luglio 1978, John Lydon conia il nome per la sua nuova band da un romanzo di Muriel Spark mentre iniziano le registrazioni di quello che diventerà “First Issue”. Dimostrando di poter aprire nuovi orizzonti al punk, grazie al coinvolgimento di amici fidati – lo stravagante compagno di college e dub master Jah Wobble e l’incisivo chitarrista Keith Levene desideroso di riscatto dopo la parentesi con i Clash. Una comune basata sulla totale indipendenza artistica, che ha visto succedersi intorno al suo leader quasi una trentina di musicisti fino ad oggi, con la formazione stabilizzatasi intorno a “Lu” Edmonds, polistrumentista ex Mekons/The Damned, Bruce Smith originario batterista del Pop Group e il bassista di estrazione jazz Scott Firth.
Almeno due i capolavori rilasciati dai Public Image Ltd: “Metal Box/Second Edition” del 1979, manifesto di un rock ipnotico ed espressionista capace di entrare nella Top20 d’oltre Manica, ed il più accessibile “Album” del 1986, ospiti d’eccezione Steve Vai, Ryuichi Sakamoto e Ginger Baker, forte delle hit “Rise” e “Home”. Il presente oltre alla tournée celebrativa vede l’uscita di un film documentario per la regia di Tabbert Fiiller “The Public Image is Rotten” e di un ricco box set.
I P.I.L. si esibiranno due volte in Italia proprio a luglio, al Vasto Siren Festival e alla Rocca Malatestiana di Cesena per la rassegna Acieloaperto.
(Matteo Maioli)