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Quando si sono riformati senza Mara, e nel 2015 hanno pubblicato “Duty Free Rockets” erano davvero cambiati: passare dal punk-rock / triphop degli anni ’90 al roots di quell’album era una bella evoluzione.
Ma, come dicono gli stessi Ust presentando il crowdfunding del loro nuovo lavoro: “Ogni disco è diverso, ogni disco prende la sua strada. Noi dobbiamo seguirla”. E dal primo estratto “Luce mai riposa” – il cui video potete vedere qui sotto – emerge una nuova direzione, molto intima, molto malinconica. Sullo stile delle ballate degli Anni ’90, ma con la voce di Luca.
“Il giardino che non vedi” è il titolo d’album, e Luca Rossi spiega che “è una dichiarazione d’amore profondo al posto in cui vivo (l’Appennino Reggiano – ndr), un atto di affetto ai suoi boschi, ai suoi fiumi, alle sue strade, alle sue montagne, ai grandi cieli azzurri, al vento che ti toglie il respiro, alle stagioni che passano, a tutto quello che passa davanti alla mia finestra, al piccolo pezzo di mondo in cui vivo. Dentro ci sono le mie radici, c’e’ un legame profondo e misterioso che non so spiegare. Lo sentivo da bambino e lo sento ora : “per fortuna sono di qua”.
Alla realizzazione dell’album hanno contribuito Ezio Bonicelli, Simone Filippi, Silvia Barbantini, Sandro Campani, Marco Menardi e Giovanni Lindo Ferretti.
Per contribuire al crowdfunding de “Il giardino che non vedi” (fino al 28 luglio) le istruzioni sono qui.
(Paolo Bardelli)