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Il prossimo anno, finendo per 9, sarà uno di quelli che ci portano in dono le classifiche del decennio. Sarà durissima. Perché il decennio è completamente spaccato in due, diciamo che potranno essere due lustri diversi 2010-2014 / 2015-2019: due periodi staccati che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro, con regole diverse, con un’estetica dominante che fa a cazzotti. Sarà arduo se disquisiamo di musica estera, ma anche per quanto riguarda la nostra italiana. Dovremo fare i conti, nel primo lustro, con i Virginiana Miller e i Massimo Volume, e con Ghali e Coez (peraltro mai calcolati qui su Kalporz) nella seconda. Ho bene a mente quando è finito il primo lustro, era il tour dei Massimo Volume di “Aspettando i barbari”, e più precisamente me ne andavo a vedere la band di Mimì e riscontravo un assoluto disinteresse. Lo scrissi anche. Stava cambiando tutto. Il pop stava diventando padrone e il disimpegno (musicale) cominciava ad imperare.
Che poi chi sta dettando le mode attuali nemmeno se ne accorge. Ultimamente il kalporziano Stefano D. Ottavio ha scritto: “Come fanno gli adolescenti e i ventenni di oggi ad imporsi culturalmente se già i TRENTENNI (non mia nonna) ci tartassano di pagine nostalgiche per cose successe 10 anni fa, documentari e dj set di merda anni 90?”. Sono loro che stabiliscono l’agenda (il che è giusto così, i trend sono i più giovani a darli, non può che essere così, nei secoli dei secoli amen) ma non ne sono coscienti. Chi è un po’ meno giovane, e tra questi soprattutto chi è meno attivo mentalmente, guarderà al passato, ma è una questione più di testa che anagrafica. Conosco persone che erano fossili a 20 anni, e altre che più avanti negli anni non smettono di essere curiose.
Ma sto sproloquiando e perché? Solamente perché oggi mi è venuta nostalgia dei Virginiana Miller e sento come se sia passato un millennio da “Venga il Regno”. Era il 2013 ma mi sembra come fosse il tempo degli Etruschi. Si sa che i Virginiana hanno terminato un nuovo album agli inizi del 2018, e che dovrebbe uscire in questo autunno, ma non si hanno date e quando c’è questa incertezza ci si sente un po’ persi.
Tornate, Virginiana, tanto il secondo lustro degli anni ’10 sarà di competenza dei TheGiornalisti ma tutti noi che ci sentiamo “in esilio” (1) abbiamo bisogno della vostra voce.
(Paolo Bardelli)
(1) “In Esilio” è l’ultimo libro di Simone Lenzi, uscito ad aprile 2018 per Rizzoli.