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2018 anno di rivelazioni, di consapevolezza. Alla fine di questi dodici mesi mi sento molto più sicuro di quello che mi piace, di quello che voglio fare, e di come lo voglio fare. Di conseguenza, anche di quello che non mi piace, che non voglio fare, dove non voglio essere. In questo modo è anche cambiata la mia ‘ricezione artistica’: tempi urgenti necessitano di azioni urgenti. Qualcuno di voi sente davvero il bisogno di opere di maniera alle quali appoggiarsi tranquillamente, in questo momento storico?
Osare, essere radicali, sperimentare nuovi linguaggi: abbiamo la tecnica, abbiamo le capacità (sia di produrre che, ormai, di recepire). Questo ad esempio mi ha portato ad allontanarmi in modo massiccio e -quasi- politico dal guitar-sound che ho sempre amato, per quanto non ne riconoscessi ormai quasi più nessuna urgenza espressiva.
L’estetica della fine di questi anni ’10 si ritrova ad essere, per necessità, fluida, in HD come saturata, aggressiva ed industriale oppure esageratamente pop. Non mi sembra che i tempi siano adatti per le mezze misure, ma soprattutto ci troviamo in un momento in cui l’asticella si sposta continuamente in avanti ed è ben più interessante capire dove stiamo naturalmente andando, piuttosto che stupirmi della pulizia di tanti dischetti molto ben accolti ma che, parliamoci chiaro, fossero usciti 5 o 6 anni fa nessuno si sarebbe stupito.
Polemichetta? In parte, ma in fondo ho ascoltato, visto, incontrato tantissime belle cose che vi dico la verità: e chi se ne frega. Ascoltiamo in pace e prepariamoci ad un altro anno di fuoco.
Di seguito, le mie segnalazioni per l’anno che va a finire. Le prime 20, messe in evidenza, rappresentano 4 filoni stilistici/concettuali ai quali mi sono dedicato di più. Dopo trovate un altro tot di dischi disparati che mi sono sempre piaciuti tantissimo.
TOP ALBUM 2018
OBJEKT – COCOON CRUSH (P A N)
La risposta a “qual è il punto a cui siamo arrivati nel 2018”. Un disco incantevole nella sua cupezza, che inserisce una ricerca sonora di livello altissimo. Disco dell’anno dal primo ascolto.
PUCE MARY – THE DROUGHT (P A N)
DAUGHTERS – YOU WON’T GET WHAT YOU WANT (IPECAC)
AMNESIA SCANNER – ANOTHER LIFE (P A N)
ANNA VON HAUSSWOLFF – DEAD MAGIC (CITY SLANG)
SOPHIE – OIL OF EVERY PEARL’S UN-INSIDES (TRANSGRESSIVE RECORDS)
SOPHIE ci sta gentilmente indicando la strada per il nuovo pop, iperreale ed accelerazionista. La lezione di PC Music ogni anno che passa diventa sempre più attuale e profetica, e quest’anno SOPHIE si è imposta come una delle producer più attuali e convincenti in circolazione.
KIDS SEE GHOSTS – KIDS SEE GHOSTS (GOOD MUSIC)
TOMMY CASH – ¥€$ (SELF RELEASED)
SANDRO PERRI – IN ANOTHER LIFE (CONSTELLATION RECORD)
ROSALIA – EL MAR QUERER (SONY)
J. COLE – KOD (INTERSCOPE)
J. Cole usa i linguaggi del 2018 per confezionare un disco rap di rara maestria, scagliandosi contro l’impoverimento nonsense del linguaggio e dimostrando ancora di essere ben presente nelle conversazioni tra i grandissimi dell’hip hop americano.
KANYE WEST – YE (GOOD MUSIC)
EARL SWEATSHIRT – SOME RAP SONGS (TAN CRESSIDA)
ANDERSON .PAAK -OXNARD (AFTERMATH)
PUSHA T – DAYTONA (GOOD MUSIC)
DEENA ABDELWAHED – KHONNAR (INFINE’)
L’artista egiziana ci ha regalato un disco sorprendente, in cui i ritmi mediorientali, bassi ignorantissimi ed atmosfere club si sposano, completamente a fuoco. Da recuperare.
HELENA HAUFF – QUALM (NINJA TUNE)
KELMAN DURAN – 13TH MONTH (APOCALIPSIS)
LOTIC – POWER (TRI ANGLE)
GAIKA -BASIC VOLUME (WARP)
Altri dischi che meritano una segnalazione:
Deafheaven – Ordinary Corrupt Human Love (ANTI), Caterina Barbieri – Born Again in the Voltage (Important Records) , Alva Noto + Ryuichi Sakamoto – Glass (NOTON), Tirzah – Devotion (Domino), Jon Hopkins – Singularity (Domino), Vince Staples – FM! (Def Jam), Vessel– Queen Of Golden Dogs (Tri Angle), Onehotrix Point Never – Age Of (Warp), Jlin – Autobiography (Planet Mu), Kelly Moran – Ultraviolet (Warp)
E nel Belpaese? La confusione più totale che stiamo attraversando a livello sociale sembra riflettersi anche nella musica, senza direzioni precise seguite, se non una trap che diventa sempre più pop mainstream con qualche picco e tantissime cose da tralasciare, qualche pezzo più underground carino e nulla più.
Nonostante questo, ho amato moltissimo il terzo disco dei concittadini Go!Zilla, “Modern Jungle Prisoners” (qui la recensione della nostra Monica Mazzoli). Sempre a Firenze non posso che segnalare anche i lavori dei Finister (“Please, Take Your Time”) e dei Caveiras (“Cidade Oculta”). Continuando sul versante chitarroso, big up anche per gli Elius Inferno & The Magic Octagram e per i Mamuthones, tribal psych da brividi. E sempre segnalando chi si muove su atmosfere ‘kraut’, ascoltate anche le “Casilina Tapes” degli imprescindibili Heroin in Tahiti.
Ho ascoltato con piacere diversi pezzi rap/trap, ma se devo segnalare un disco è sicuramente “Enemy”, di Noyz Narcos. Probabilmente l’ultimo disco del veterano romano, in cui fa i conti con la sua eredità e con tutto il suo percorso, attraverso una serie di produzioni e featuring azzeccatissimi. Mi mancherai Noyzzino.
Oltre alla già citata Caterina Barbieri, tanto di cappello anche ai nuovi lavori di Furtherset e Machweo, tre modi diversi ma convincenti di usare l’elettronica convincentemente.
Non mi hanno deluso i Calibro 35 con “Decade“, ho esultato per il ritorno dei Giardini di Mirò (Different Times) e Colle der Fomento (“Adversus”), mi è piaciuto il buongusto nella scrittura del secondo disco di Any Other, “Two, Geography” come “Arto” di Setti. Ciao ciao ai Fater Murphy, vi prego andate ad ascoltare “Rising. A Requiem for Fater Murphy” se non lo avete già fatto e celebriamo insieme la fine di questo grandissimo gruppo.
TOP 7 EP
Onehotrix Point Never – Love In The Time Of Lexapro
James Ferraro – Four Pieces For Mirai
Playlistone dell’anno
Sunday Breakfast
Quest’anno è anche cominciata la mia rubrichetta Sunday Breakfast, qui sulle pagine di Kalporz. In questa playlist, aggiornata di settimana in settimana, trovate il riassunto di tutte le puntate dell’anno. Chilly vibes per i vostri momenti di relax e di evasione, tra pezzi dell’anno appena passato e altri più o meno datati.