LA TOP TEN DI PAOLO BARDELLI 1. Kasabian – Kasabian 2. Soulwax – Any Minute Now 3. Blonde Redhead – Misery Is A Butterfly 4. Air – Talkie Walkie 5. Wilco – A Ghost Is Born 6. Auf Der Maur – Auf Der Maur 7. Massive Attack – Danny The Dog 8. Graham Coxon –…
Moltheni è tornato. In maniera sommessa e acustica, quasi in punta di piedi per non disturbare, lasciandosi indietro i suoi primi due cd sonici per abbracciare nuove sonorità più intime, ma è comunque tornato. Per lo zoccolo duro dei suoi fans, che lo amano in maniera sfegatata, questa è una grande notizia. Anche perché stavolta…
Thom Yorke ha un fratello che canta, e bene, e ha fatto cose egregie con gli Unbelievable Truth. Ma deve avere almeno un cugino. O un fratellastro. Se non lui, chi potrebbe essere Ade Blackburn, il cantante dei Clinic? Nel recensire “Winchester Cathedral” non si può lasciar da parte questa parentela vocale dei Clinic coi…
Come si può prendere in esame il nuovo album di Graham Coxon se non in parallelo con “Think Tank” degli ormai ex compagni Blur? Impossibile. Sarebbe come analizzare le prove soliste di Roger Waters senza sbirciare l’evoluzione che hanno avuto i Pink Floyd dopo la dipartita del loro bassista. Del resto qui si parla della…
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai.
(Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!”
Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV)
Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2
Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom YorkeBack To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster
14 settembre 2010
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