• GERDA, Gerda (Wallace Records, 2009)

    Sarebbe ora di rendersi conto che in Italia, tra sottobosco provinciale e marciapiedi di periferia, è da un po’ che sta accadendo qualcosa nel campo di un certo modo di suonare pesante. E se gli epicentri naturali di certe mutazioni sono il Piemonte e il Veneto, è dalle Marche che escono alcune delle realtà più…

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  • THEM CROOKED VULTURES, Them Crooked Vultures (Sony, 2009)

    È qualcosa di esasperante il parto dei Them Crooked Vultures, anche perché le doglie vengono a noi nel disperato tentativo di arrivare a fine disco. Qualcosa come gli episodi più zoppicanti degli ultimi due zoppicanti dischi dei QOTSA, con Dave Grohl e John Paul Jones a fare da turnisti svogliati, per sessantasei minuti di mid-tempo…

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  • IL TEATRO DEGLI ORRORI, A sangue freddo (La Tempesta, 2009)

    Al secondo atto il Teatro si presenta con l’abito buono e pare difficile stabilire se sotto giacca e cravatta ci sia ancora la maglia dei Neurosis. In scena questa volta c’è ancora più amore (amaro, deluso, inappagato) e molta più sdegnata schiettezza nel raccontarlo e nell’intrecciarlo col disprezzo per la situazione sociale e politica (“Non…

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  • CHAOS PHYSIQUE, The Science Of Chaotic Solutions (Jestrai, 2009)

    L’instancabile Amaury Cambuzat torna a farsi sentire con due nuovi compagni, Diego Jeko e Pier Mecca, e con un nuovo progetto all’insegna dell’improvvisazione spontanea e della sperimentazione krauta. Niente che stupisca, dunque, data la sua storia. Ma se la durata complessiva di cinque giorni per registrazione e missaggio, in quel del Red House Recordings di…

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  • Soundgarden. La kalporzgrafia

    Tempi duri per certa musica, questi anni zero. L’ultima vera rivoluzione dell’intrattenimento suonato risale forse agli anni ’80, mentre oggi gli artisti migliori si dividono tra freddi e perfetti manieristi e pazzoidi un po’ spaesati che vedono l’unica valvola di sfogo nel meticciato.È in quest’ottica dunque, più che per lo spauracchio di un’ennesima reunion da…

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  • SOUNDGARDEN, Ultramega OK (SST Records, 1988)

    Sarà un caso, ma in coincidenza dell’esordio sul colosso indie SST, col contratto major per il successivo album in tasca, i Soundgarden suonano decisamente grezzi, indie, appunto. Più di quanto non si fosse sentito su “Screaming Life”. Quanti di voi stiano pensando ad una mossa opportunistica, sappiano che anche la qualità dei brani non può…

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  • SOUNDGARDEN, Louder Than Love (SOUNDGARDEN, 1989)

    Si presentano al grande pubblico sbeffeggiando nel titolo gli intoccabili. Se non è una dimostrazione di carattere questa… Dato il risultato possono permettersi questo e anche un altro po’ di scherzi disseminati nel disco, come la sublimazione del ridicolo machismo metallaro nel singolo “Big Dumb Sex” o la sciatteria melodica di “Full On (Reprise)” proprio…

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  • SOUNDGARDEN, Screaming Life / Fopp (Sun Pop, 1990)

    Dopo una serie di partecipazioni a compilation cittadine e un singolo, “Hunted Down”, i Soundgarden entrano in studio con un produttore il cui nome, Jack Endino, circolerà presto associato a quello della piccola etichetta nata da poco. Entrambe le parti in gioco, libere da qualunque restrizione e vogliose di dimostrare quanto riescono a fare, tirano…

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  • SOUNDGARDEN, Badmotorfinger (A&M Records, 1991)

    Non un anno qualsiasi, il 1991: escono “Achtung, Baby!”, “Blood Sugar Sex Magik”, “Gish”, “Innuendo”, “Metallica”, “Nevermind”, “Out Of Time”, “Ten”, “Use Your Illusion”, più una miriade di altri lavori significativi, nel grunge, nel metal, nel pop e nell’indie. Un’annata sfortunata per tentare quindi l’assalto al Palazzo d’Inverno, tanto più a causa delle vicissitudini personali,…

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  • SOUNDGARDEN, Down On The Upside (A&M Records, 1996)

    Se un anno vinci la Champions League, nessuno l’anno successivo si accontenterà del campionato, certo non la stampa, tanto meno la curva. Così capita che una prestazione ancora una volta sorprendente, energica e a tratti brillante non riesca a trattenere certe male lingue che vogliono la squadra bollita e ormai alla fine di un ciclo.…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010