• IKEA-POP vol.8 – Rock wanna grow up to be a Debaser

    Dove sono finite le chitarre elettriche? È questa una delle riflessioni più ricorrenti nell’approfondimento dello sterminato panorama musicale svedese. Nella terra che fino a un decennio fa si faceva conoscere fuori dai confini scandinavi per le filiazioni più truci del metallo dal death metal di Dark Tranquillity, Katatonia e In Flames al black dei Dark…

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  • Man is a wolf to man?

    Quale nesso tra Patrick Wolf e la famosa teoria sullo stato di natura degli uomini riadattata da Thomas Hobbes a partire dall’homo homini lupus di Plauto? Il gioco di parole in realtà serve solo a sdrammatizzare la vergognosa aggressione omofobica subita dal giovane talento inglese durante il live di Madonna alla Wembley Arena di Londra…

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  • FRANZ FERDINAND, Tonight: Franz Ferdinand (Domino, 2009)

    A partire dal titolo è richiamata una certa sensazione di scetticismo preventivo. Come a dire stasera, lads and gents, i Franz Ferdinand. Quei paraculo. Perché il titolo sarebbe dovuto essere “Bite Hard”, poi accantonato per motivi facilmente comprensibili anche senza l’aiuto di google. Ci sarebbero tutti gli ingredienti per sparare a zero, insomma. Dalla copertina…

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  • IKEA-POP vol.7 – Fika For Christmas

    God Jul, due parole che rimbalzano ovunque. Una frase misteriosa ricorrente nelle strade di Lund, nei viali di Malmö, nei vicoli innevati di Stoccolma, come nelle vetrine di Goteborg. Senza particolari indizi. Il mio svedese è imbarazzante. Qui puoi usare l’inglese anche col fruttivendolo novantenne. Ho imparato l’essenziale, insomma. Hej per salutare. Tack per ringraziare.…

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  • IKEA-POP vol.6 – Duo di fatto

    Si era già parlato nel secondo volume di Ikea-Pop della questione-pari opportunità nello spietato confronto tra l’opera di governo del ministro Carfagna e l’equivalente svedese di centro-destra, Nyambko Sabuni, trentanovenne originaria del Burundi. Non ci si era però soffermati sulla situazione dei diritti degli omosessuali riconosciuti in Svezia. Ebbene dal 1994 i matrimoni gay sono…

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  • IKEA-POP vol.5 – Le indie-gym

    Si è capito. L’indie-pop in Svezia è un’istituzione. Lo trovi nei pub. Lo trovi nelle radio dello shop pakistano. Lo trovi da Burger King e dall’equivalente svedese MAX. Lo trovi da H&M che qui pare avere una propria setlist. Lo trovi nelle serate più elettroniche sottoforma di remix o ballad conclusiva. Lo trovi nei supermercati.…

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  • Built To Spill, Kulturbolaget (Malmö) (14 ottobre 2008)

    Ultimamente questi live in cui determinati artisti ripropongono per intero il loro classico discografico sembrano andare molto. L’ATP si è resa famosa per le sue Don’t look back series, impagabili esibizioni in cui arrivi sul posto con un sorriso da ebete perché sei ben consapevole che i Sonic Youth ti suoneranno tutto “Daydream Nation”, che gli Slint ripescheranno…

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  • IKEA-POP vol.4 – There is no crisis

    Verrebbe da chiedersi cosa succede in Svezia mentre un po’ ovunque cresce la preoccupazione per la crisi finanziaria e in Italia impazza l’ennesima inevitabile rivoluzione in scuole e università. Cosa succede? Niente di che. In un paese in cui da decenni si è trovato il giusto equilibrio tra un intervento statale in piena logica neocorporativa…

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  • IKEA-POP vol.3 – Indie rules the Nation

    In Svezia ci sarebbero probabilmente tanti motivi per affezionarsi alla parola “Nazione”, uno dei più validi probabilmente sta nella sua accezione di associazione universitaria simile ai nostri circoli Arci, ma con imponenti finanziamenti statali e, di conseguenza, strutture invidiabili e prezzi davvero popolari. In città universitarie come Lund, patria dei Radio Dept. e del Tetrapak,…

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  • MOGWAI, The Hawk Is Howling (Wall Of Sound / PIAS, 2008)

    Ci bastava “Mr.Beast” e invece no. Dopo soli due anni dall’ottimo album con cui – accorciando tempi e passaggi nelle peculiari suite – avevano scacciato i primi sentori di un certo manierismo minacciosamente apparsi nel precedente lavoro, nel sesto inatteso lp della carriera gli highlander del post-rock in un certo senso stupiscono ancora, ritornando al…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010