• Mercury Rev + Afterhours, Palacisalfa, Roma (15 aprile 2002)

    Alla fine, dopo tre ore di concerto, la cosa migliore rimarrà la scelta dei brani d’accompagnamento durante l’allestimento del palco, con gli Husker Du e soprattutto la meravigliosa “Teen Age Riot” dei Sonic Youth. Poi, per primi, salgono sul palco i Mercury Rev. I sei uomini di Buffalo sfornano una dopo l’altra le canzoni, tutte…

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  • AFTERHOURS, Quello che non c’è (Mescal, 2002)

    Perplessità: con questo stato d’animo mi ero avvicinato alla data di uscita di questo “Quello che non c’è”, quarto album in studio da quando gli Afterhours cantano in italiano. Perplessità dettate da vari fattori, prima di tutti la dipartita dal gruppo di Xabier Iriondo, da sempre l’anima più distorta della band, a seguire l’inclinazione pop…

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  • LULLABY FOR THE WORKING CLASS, Blanket Warm (Bar/None Records, 1996)

    Dietro il rock acustico e commerciale di Dave Matthews e della sua Band esistono realtà molto più piccole e originali. Ne sono un esempio calzante i Lullaby for the Working Class (che nome eccezionale!), frutto del genio di due ragazzini, Ted Stevens (classe 1974, voce e chitarra) e Mike Mogis (1975, chitarra, banjo, mandolino, batteria,…

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  • NICK CAVE AND THE BAD SEEDS, The Firstborn Is Dead (Mute, 1985/1988)

    Il primogenito è morto. Il secondo album solista dell’ex leader dei Birthday Party è sulla stessa lunghezza d’onda ideologica dell’esordio, l’eccellente “From Her To Eternity”. Ancora accompagnato dai Bad Seeds – a Bargeld e Mick Harvey si aggiunge anche Barry Adamson -, ancora con in mente spettrali memorie e storie di scomparsa, rinascita, pioggia e…

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  • LITFIBA, 17 Re (IRA, 1987)

    Il rock italiano anni ’80 si regge fondamentalmente su una triade: il punk filosovietico e da balera dei CCCP – Fedeli alla linea, il dark d’autore dei Diaframma e il rock d’ispirazione new wave dei Litfiba. Questi ultimi, composti da Piero Pelù (Voce), Ghigo Renzulli (Chitarra), Gianni Maroccolo (Basso), Ringo De Palma (Batteria) e Antonio…

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  • BUTTHOLE SURFERS, Weird Revolution (Hollywood Records, 2001)

    Tra il 1987 e il 1988, a seguito dell’uscita degli apprezzati “Locust Abortion Technician” e “Hairway To Steven”, i Butthole Surfers erano una band sulla cresta dell’onda, caratterizzati da un suono che era un divertente incrocio di noise, psichedelia, blues e metal. Poi, dopo una serie di album interessanti ma mai completi, il gruppo entra…

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  • LOU REED, Transformer (RCA, 1972)

    Conclusa non senza strascichi polemici l’avventura con i mitici Velvet Underground, Lou Reed, mente del gruppo newyorchese, si trasferisce a Londra, dove entra in contatto col nascente movimento glam, che ha nel genio estremo di David Bowie il suo maggior cantore. Dopo aver velocemente dato alle stampe “Lou Reed”, album transitorio nel quale rivisita in…

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  • PINK FLOYD, Atom Heart Mother (EMI, 1970)

    I Pink Floyd, con il progetto ormai saldamente in mano a Roger Waters e David Gilmour, intendono proporre un album che mantenga l’intento sperimentale di “Ummagumma” ma che risulti più digeribile per il grande pubblico. Questa doppia esigenza porta la band a comporre “Atom Heart Mother” come un anello di Moebius: un prologo e un…

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  • SMASHING PUMPKINS, Siamese Dream (Virgin, 1993)

    Chicago, 1992: gli Smashing Pumpkins di Billy Corgan, sorpresa indie dell’anno precedente con l’album “Gish” e stella nascente del firmamento rock statunitense sono sul punto di rottura. La favola sembra già finita: pare che tra il chitarrista James Iha e la bassista D’Arcy non corra buon sangue. Corgan, indisposto da queste voci e senza alcuna…

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  • PINK FLOYD, The Piper At The Gates Of Dawn (EMI, 1967)

    Nasce a Londra nel 1965 la storia dei Pink Floyd, forse il gruppo che meglio di chiunque altro ha saputo incarnare l’anima utopista e il volo pindarico degli anni ’60, e il riflusso angoscioso e cupo degli anni ’70. Nasce a Londra per mano di un folle genio: Syd Barrett. “The Piper at the Gates…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010