• CCCP – FEDELI ALLA LINEA, Compagni, cittadini, fratelli, partigiani/Ortodossia II (Attack Punk, 1984/ Virgin, 1988)

    Formatisi alla fine degli anni ’70 sull’onda del punk inglese e cresciuti nel fervido clima berlinese dell’epoca, ideatori di un punk non anarchico ma “filosovietico” (il nome del gruppo è la trasposizione in cirillico della sigla “U.R.S.S.”, come ricorda anche in “Un Week-end postmoderno” il compianto Pier Vittorio Tondelli), i CCCP – Fedeli alla linea…

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  • THE CURE, Collector’s Curiosities (Catalunya Records, 1998)

    Come ogni gruppo di culto che si rispetti, anche i Cure sono stati oggetto di varie stampe di bootleg, a volte tratte da concerti, altre volte da b-sides. E’ questo il caso di “Collector’s Curiosities” che, come specifica il retro del libretto, altro non è se non “a bunch of b-sides”, Un mucchio di registrazioni…

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  • THE CURE, Bloodflowers (Fiction Records, 2000)

    I Cure entrano nel loro ventitreesimo anno di vita, Robert Smith supera la soglia dei quarant’anni: a rigore cronologico si deve parlare di una band matura. Ma il risultato di “Wild Mood Swings”, oltre a lanciare nuovi allarmi di crisi interne alla band – come al solito, ormai è abitudine -, ha lasciato interdetti e…

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  • FRANCESCO DE GREGORI, Francesco De Gregori (RCA, 1974)

    Con la sua opera seconda, ad appena ventitré anni, Francesco De Gregori tocca una delle sue massime punte d’ispirazione. Deluso dall’insuccesso del pur ottimo “Alice non lo sa” – che comprendeva, tra le altre, perle come “Alice”, “Buonanotte fratello”, “Le strade di lei” e “Irene” – il giovane cantautore romano si dedica ad un materiale…

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  • THE CURE, Wild Mood Swings (Fiction Records, 1996)

    Gli anni ’90 passano velocemente per i Cure, che presentano solo due album in studio: in compenso si sprecano i Live (di cui il migliore è sicuramente “Cure Paris”) e le raccolte, mai esaltanti (particolarmente deludente e mediocre “Galore”). Nel 1996, comunque, esce “Wild Mood Swings”, da tutti atteso come il seguito dell’esaltante “Wish”. Attese…

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  • ROLLERCOASTER, High Society (Suiteside, 2001)

    Pressoché sconosciuti in Italia ma apprezzati all’estero – soprattutto in Germania – i Rollercoaster presentano un rock energico e compatto, basandosi su un classico chitarra/basso/batteria. “High Society” cerca di catturare in studio l’energia del live e l’attacco di “All These Nights” né è il perfetto paradigma. Una musica che ricorda da vicino stagioni passate del…

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  • RADIOHEAD, “Pyramid Song” (CDS, EMI, 2001)

    Il primo singolo di “Amnesiac” ad uscire sul mercato è “Pyramid Song”, di cui viene anche girato un video (ritorno gradito, questo, dopo i clip allucinati di “Kid A”). Il brano è splendido, nella migliore tradizione Radiohead, seducente e malinconico, straziante e dolente, con un testo appassionato e fragile, adagiato sul pianoforte, prima dell’irrompere della…

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  • RADIOHEAD, Knives Out (CDS, EMI, 2001)

    Il secondo singolo estratto da “Amnesiac” è “Knives Out”. La canzone, forse la più immediata dell’intero album, ripresa del finale di “Paranoid Android”, apre quindi le danze, con la sua ritmica avvolgente, il suono delicato e pulito, la batteria regolare, la voce calma e pacificante che esprime in maniera sublime uno dei testi più duri…

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  • THE CURE, Wish (Fiction Records, 1992)

    Cronologicamente sono passati solo tre anni da “Disintegration”, ma musicalmente siamo a secoli di distanza. Nel 1991 è stato pubblicato “Nevermind” dei Nirvana, e da allora il mondo del rock è stato stravolto: si parla di un nuovo suono, quello di Seattle (che sarebbe proposto, oltre ai Nirvana, da Pearl Jam, Alice in Chains e…

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  • LEONARD COHEN, Songs Of Leonard Cohen (Columbia, 1968)

    Leonard Cohen è uno scrittore canadese, apprezzato per la delicatezza del suo tocco e per la capacità di rivoluzionare l’inglese, quando esordisce sulla ribalta musicale con quest’album composto da semplici e scarne ballate d’amore. Ed entra subito nel mito. Pur avvicinandosi al folk tanto di moda all’epoca grazie a gente del calibro di Bob Dylan,…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010