Lo ammetto senza particolare vergogna: credo che la partecipazione a un festival sia quanto di più gratificante esista per l’esegeta di questa o quell’altra arte. Personalmente sono un animale da festival, cinematografici o musicali che siano, e mi sento molto a mio agio in questa veste. Vista e considerata la mia predisposizione come non innalzare…
Il bello addormentato nel bosco è stato risvegliato dal suo sonno decennale (da cosa, non ci è dato saperlo) ed è tornato a far sentire la sua voce nel mondo della musica. Erano quasi quindici anni che il nostro non metteva su supporto del materiale originale, e francamente si aveva l’impressione che quel silenzio compositivo…
Dieci, cento, mille, centomila, milioni, miliardi di questi Daniel Johnston: il più strampalato autore di musica che questi tempi pure così strampalati – e con tutti che sperano di essere etichettati come freak, dimentichi del valore intrinseco dell’epiteto – ci hanno regalato torna a dire la sua, a tre anni di distanza dal giustamente osannato…
Niente più Paulo Zappoli, niente più rock mascherato da serata danzante con tanto di dissetanti cocktail alla mano, niente più svisate colorate all’inverosimile. I Black Heart Procession di “The Spell” tornano all’antico anche se, come avremo modo di vedere, qualche cambiamento significativo c’è. La cosa certa comunque è che chi, come il sottoscritto, era uscito…
Per il sottoscritto l’ascolto di “bubù7te”, esordio ufficiale dei Masoko nella musica che “conta” non è stato accompagnato da alcun ooooh di meraviglia nè da strabuzzamenti d’occhi vari. A leggere a destra e a manca ho avuto modo di scorgere frasi a effetto come “la sorpresa New Wave italiana”, “i buontemponi del revival wave” e…
L’ascoltatore ignaro che capitasse, per volontà del fato, a orecchie aperte sulle undici tracce che compongono “This Is Not a Dream” dei Dadamah, potrebbe facilmente incappare nell’errore di considerare questo lavoro capitale della musica contemporanea una perla solitaria. In realtà alle spalle del progetto Dadamah risiede il genio di Roy Montgomery che, oltre a una…
Gli Animal Collective sono tra le creature più importanti che attraversano il suono americano di questo inizio di millennio: ne ero già praticamente certo perlomeno dal 2003, l’anno di “Here Comes the Indian”, tra i più mirabili risultati artistici degli ultimi tempi e non solo nel ristretto campo del cosiddetto pre-war folk e neanche solo…
I Boris del 2006 sono l’oscenità e il furore mescolati a un candore che non gli è mai possibile raggiungere ma che perseguono con una cocciutaggine davanti alla quale è impossibile non arrendersi e inchinarsi: tutte queste fratture sono racchiuse nel maiuscolo incipit che sbaraglia il campo, visto che “Parting” è un oceano di rumore…
Metti il cd nel lettore e inizia la title-track. Per più di due minuti è solo il rintoccare cadenzato delle campane a scuotere l’aria, poi sommessamente si fa largo la chitarra acustica, con bruschi interventi atti a farne percepire la presenza. Poco alla volta la chitarra prende il sopravvento, la sei e la dodici corde…
La musica dei Drink To Me non si affranca praticamente mai dalla struttura indie di matrice prettamente statunitense, e anche nel caso di queste “Kralle Brau Sessions” che la Stuprobrucio fa uscire in Cd-r (come da consuetudine della piccola label di Ivrea), si può notare l’aderenza dell’impalcatura musicale edificata da Carlo, Marco, Pierre e Francesco…