• Giovanni Allevi, Teatro degli Arcimboldi (Milano) (1 luglio 2008)

    di Vanessa Giulieri La location è quella delle grandi occasioni: il Teatro degli Arcimboldi di Milano. Il pubblico anche. Mi metto in ghingheri e parto alla volta della metropoli meneghina. Le peripezie per raggiungere il teatro potrebbero benissimo fare parte della sceneggiatura di una puntata di “Sex & the city”. Ma tranquilli: questo ve lo…

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  • Giovanni Allevi, Teatro degli Arcimboldi, Milano, 1 luglio 2008

      Non avrà i muscoli del Boss, nè i chitarristi del Liga, non riempi gli stadi. Non ancora. Allevi Giovanni da Ascoli Pieceno ha fatto il sold out agli Arcimboldi. Per una volta abbiamo lasciato a casa maglietta sudata, jeans sbrindellato e panino alla porchetta e siamo andati a teatro. La location è quella delle…

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  • RADIOHEAD + BAT FOR LASHES, Milano, Arena Civica, 17 giugno 2008

    Diciamo una banalità: un concerto dei Radiohead è come un grande, immenso trip. O almeno dovrebbe sempre esserlo. Un sogno. E il primo dei due milanesi, quello del 17, non lo è stato. E’ stato molto concreto e mi ha dato la possibilità di valutarlo distaccato, da lontano, analizzarlo quasi freddamente, sezionarlo come in un’autopsia.…

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  • Mantova Musica Festival 2008 (21-25 maggio 2008)

    La kermesse mantovana è nata nel 2004, se vi ricordate, come protesta capeggiata da Nando Dalla Chiesa nei confronti del Festival di Sanremo, gestito quell’anno dal celebre e discusso Tony Renis, amico del Silvione nazionale, la cui mano in questo modo pareva allungarsi anche sulla celeberrima manifestazione canora del nostro Bel Paese. Il MMF nel…

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  • Stoned Hand Of Doom Festival (Init, Roma) (17 maggio 2008)

    Puoi prendere i Black Sabbath e rivoltarli come un calzino, puoi seppellirli sotto tonnellate di watt o ridurli all’osso, puoi accelerarli all’eccesso o rallentarli sino all’immobilità, puoi trasfigurarli irrispettosamente o riproporli con riverenza e classe (cosa, quest’ultima, che i Witchcraft sanno fare al meglio). Tanto poi il risultato rimane sempre lo stesso: i Black Sabbath,…

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  • Nick Cave & The Bad Seeds, Alcatraz (Milano) (28 maggio 2008)

    Il rito si manifesta con il tuonante basso di Casey che incalza una schiacciante rivisitazione della torbida “Night Of The Lotus Eaters”. Le due batterie pestano a dovere introducendo la rabbiosa interpretazione di Nick che si materializza sul palco sufficientemente elegante, ancora baffuto e con quello sguardo sempre, almeno all’apparenza, torvo e imbronciato. Così come…

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  • Busta Rhymes, Alcatraz (Milano) (1 maggio 2008)

    Prendete il diavolo della Tasmania, trapiantatelo nel corpo di un ragazzo nero di Eastflatboosh (Brooklyn, New York), dategli un bel po’ di talento, pensateci su, aggiungete ancora talento finchè la quantità non diventa debordante e francamente eccessiva, appoggiategli sotto al culo le basi dei producer più in voga della Grande Mela, lasciate che trascorrano diciassette…

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  • AFTERHOURS, Estragon, Bologna, 2 maggio 2008

    Come si fa a guadagnare una popolarità da mainstream rock e mantenere allo stesso tempo una credibilità da scena alternativa? Per informazioni chiedere a Manuel Agnelli. Il concerto di venerdì 2 maggio all’Estragon di Bologna, prima data del tour a supporto del nuovo album “I milanesi ammazzano il sabato”, dimostra che gli Afterhours sono una…

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  • Busta Rhymes, Alcatraz, Milano, 1 maggio 2008

    Prendete il diavolo della Tasmania, trapiantatelo nel corpo di un ragazzo nero di Eastflatboosh (Brooklyn, New York), dategli un bel po’ di talento, pensateci su, aggiungete ancora talento finchè la quantità non diventa debordante e francamente eccessiva, appoggiategli sotto al culo le basi dei producer più in voga della Grande Mela, lasciate che trascorrano diciassette…

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  • MASSIMO ZAMBONI, Rosebud, Reggio Emilia, 25 marzo 2008

    L’inerme è colui che non ha armi. L’indifeso. Che l’inerme sia imbattibile lo proclamo sottovoce, per un debito verso le sofferenze. Per rispetto a tutti quei silenzi che non potranno dirsi mai. Massimo Zamboni le ripete, queste parole, all’inizio dello spettacolo, per far sì che impregnino la visione degli spettatori e che risuonino nella testa…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010