[ di Francesco Melis ] I Veronica Falls, con soli due singoli all’attivo, hanno già riempito le pagine delle riviste musicali inglesi, ed il loro è un nome che circola ormai da qualche mese tra gli appassionati del genere più lungimiranti. In maniera giustificata.
[ di Lorenzo Centini ] I Warlocks sono siderali, sia quando sprofondano in abissi psichedelici depressi, sia quando si danno una scossa e ritirano fuori le gagliarde canzoni ’60ies con cui hanno esordito.
[ di Francesco Melis ] Di sicuro gli A Place to Bury Strangers non ricorderanno la data romana come una delle più fortunate, dato che hanno subito il furto dal loro furgone del laptop con le basi e vari effetti personali, ma gli astanti si ricorderanno invece dell’autentico muro sonoro fatto di batteria pulsante e…
[ di Max Cavassa ] In questa tournée Hannon lascia la magniloquenza in qualche soffitta e si offre a noi con un piano e una chitarra, che è come mettere le sue creature ai raggi X della semplicità e dell’umiltà, infarcendole con sublime leggerezza, ironia ed una certa beatitudine alcolica.
[ di Marcello Russo ]
[ di Gabriele Spadini ]
[ di Francesco Giordani, Federico Spadini, Enrico Zoi ] Un equilibrio ormai perfezionato tra la grezza indole southern e le grandi produzioni da stadio, il tutto (e sarà questo il vero miracolo?) sapientemente propinato da un gruppo di giovani virgulti ancora nel fiore dei loro verdi anni.
[ di Nicola Guerra e Matteo Ghilardi ] I fratelli Carney dalla Virginia sono l’antitesi della modernità, visivamente parlando, ma sono in grado attraverso la loro musica di affondare i denti nella sperimentazione più ardita, masticarne la carne e sputarla sotto forma di tradizione.
[ di Marcello Russo ]
[ di Francesco Giordani ] Non poteva che piovere a dirotto, su Roma e forse su tutto il mondo, quel giovedì di inizio Dicembre in cui i Massimo Volume sono finalmente tornati, attesissimi e desiderati come pochi altri, nella capitale per raccontare il nuovo corso delle nostre cattive abitudini.