• Arezzo Wave Love Festival (9 luglio 2004)

    Premessa: Arezzo Wave è una gran bella cosa. Svolgimento: come si fa (sottofondo di violini 🙂 a non voler bene ad un festival che da 18 anni riempie una città di concerti gratuiti, di appuntamenti letterari e di contaminazione (per dirne una: sabato pomeriggio 10 luglio – ma qui si entra nella lista delle occasioni perdute…

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  • Caivano Rock Fest (25 giugno 2004)

    Ciò che mi convince a spingermi da Lecce fino all’irraggiungibile e altrimenti sconosciuta Caivano è proprio la possibilità di vedere sullo stesso palco, e nella stessa serata, la triade Giovanni Lindo Ferretti/Manuel Agnelli/Cristiano Godano. Il primo non ha certamente bisogno di ulteriori sfide, ha ormai la mentalità di chi ha scritto indelebilmente il proprio nome…

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  • Traffic 2004 (Torino) (8 luglio 2004)

    Traffic è incrocio continuo, meticciato di modi per concepire e fare musica, incontro e confronto di artisti ed idee. Un flusso ininterrotto di onde sonore che ha come palcoscenico la città di Torino, nel vero senso della parola: sì, perché il festival si snoda dai Murazzi al Parco della Pellerina, passando per la Mole Antonelliana,…

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  • Heineken Jammin’ Festival (Imola – BO) (19 giugno 2004)

    di Daniele Paletta La macchina mi guida lenta nella campagna, aggira il traffico, mi immerge in un verde invaso da ville gigantesche, che grondano ricchezza da lontano. Imola arriva di colpo, l’immersione nel caos è repentina e mi frastorna. Attorno a me, animali da festival. Banchetti freak. Ambulanti sfiancati dal caldo. Tatuaggi bellissimi. Fiumi di…

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  • Paolo Benvegnù (+Inlimine), Calamita di Cavriago (RE), 17 aprile 2004

    Inutile mentire: aspettavo questo concerto con ansia, per quello che Paolo Benvegnù ha saputo regalare in passato, e per le bellezze che continua a dispensare. La serata è aperta dall’abatjour rock degli Inlimine: ritmi spezzati, chitarre sempre sul punto di aggredire, testi originali e l’insistita teatralità del cantante, che a lungo andare risulta un po’…

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  • Black Forest / Black Sea, Locanda Atlantide (Roma) (25 marzo 2004)

    Esiste una sotterranea scena, in quel di Philadelphia, che suona folk: un folk figlio delle contaminazioni, capace di spaziare dal rumorismo più astratto alla liquidità ipnotica del flusso di coscienza psichedelico, dall’incontro con la tradizione popolare alla musica colta. Di quella scena si fanno portabandiera, in un breve tour nell’italica terra, i Black Forest/Black Sea,…

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  • Motorama, Almandino Quitedelux, Nix Olimpica, Calamita di Cavriago (RE) (21 febbraio 2004)

    Dopo le atmosfere sostanzialmente tranquille della settimana precedente, era cosa buona e giusta, per “Live in Kalporz!”, dare una scossa sonora e ritmica al pubblico. Tre band sul palco, lo scorso sabato, e nessuna di loro aveva la minima intenzione di abbassare il volume. Iniziano i Nix Olimpica. Bravi, davvero bravi. Gruppo affiatato, ottima presenza…

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  • Baustelle + Offlaga Disco Pax, Calamita di Cavriago (RE), 29 novembre 2003

    Siedo all’entrata del locale, di fianco a un tavolo dove raccolgo iscrizioni per la newsletter di Kalporz. È lì che, questa sera, tra un saluto ad un amico e qualche tentato gancio fallimentare, mi rendo conto che la serata sarà qualcosa di unico. Scorro i nomi delle città di chi mi ha lasciato la sua…

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  • Three Second Kiss (+ Blunoa), Calamita di Cavriago (RE) (25 ottobre 2003)

    Non è un concerto facile, quello di questa sera, ma non tutti, nel locale, sembrano rendersene conto: per la terza data di “Live in Kalporz!” salgono sul palco i Three Second Kiss, alla prima data italiana dopo un tour negli Stati Uniti. Tocca però ai parmigiani Blunoa ad aprire la serata: il quartetto (un valido…

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  • Bartòk + Rèflue, Calamita, Cavriago (RE) (18 ottobre 2003)

    L’inaugurazione di “Live in Kalporz!”, dopo l’anteprima con Marco Parente della settimana precedente, vive nell’alternarsi di suoni soffusi e aspri, morbidi e violenti. Tocca ai parmigiani Reflue aprire il concerto all’insegna del loro pop obliquo e ammaliante; il quintetto conferma tutto quello che di buono è stato detto sul loro debutto dello scorso anno, l’autoprodotto…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010