• Richard Ashcroft, Nonantola (MO) (Vox Club) (6 ottobre 2000)

    di Luca Paltrinieri “Alone With Everybody”, l’album solista dell’ex cantante dei Verve, trae il suo titolo da quello di una poesia di Charles Bukowski. Ma le canzoni in esso contenute, e il relativo concerto hanno poco a che spartire con il nerbo e i testi sanguigni del celebre scrittore.Il concerto è stato spostato al Vox…

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  • Independent Days Festival (Bologna) (3 settembre 2000)

    Si presentano i Muse, inglesi, e punk al punto giusto. Per me che mi considero uno spettatore un po’ avulso, e anche un bel po’ ignorante, sono sembrati quello che nell’hip hop si chiama old school. Ossia il punk come uno se l’immagina. Grandi scuotimenti di chiome, chitarre ad altezza di ginocchio, salti e urli, un…

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  • Bad Religion, Reggio Emilia (Festa de l’Unità) (24 agosto 2000)

    Il Punk è ancora vivo! (e quando mai era morto?). Siamo già nel 2000 ma ancora imperversano gruppi punk a destra e a manca. I BAD RELIGION, comunque come gruppo punk si presentano in modo abbastanza atipico essendo composto da ben due chitarre. Questo però non può che giovare al sound rendendolo più ricco e…

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  • Beck, Ferrara (Castello Estense) (27 luglio 2000)

    Hai presente “Le muse inquietanti”, il quadro di De Chirico con quei manichini con la testa a birillo davanti al Castello Estense di Ferrara? Ecco, una cosa del genere, solo che al posto dei fantocci togati il pittore stavolta ci ha messo automi sberluccicanti di lustrini e di orpelli tecnologici: il risultato è ugualmente spiazzante,…

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  • Bluvertigo, Casoni di Luzzara (Festa della Birra) (13 luglio 2000)

    È indubitabile il fatto che per molti, tra i quali anche fini ascoltatori, i Bluvertigo rappresentino ancora una fonte di disturbo nonchè di un certo fastidio; l’eccessivo istrionismo e le “pose” da rockstar di Morgan e compagni sembrano non andare giù a quelli che ritengono che il rock debba essere necessariamente sinonimo di spontaneità e…

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  • Goran Bregović, Made In Bo, Bologna (27 giugno 2000)

    Il progetto “Per te – Mater genetrix mundi”, all’interno delle manifestazioni di “Bologna 2000”, porta in Italia le atmosfere dei Balcani, e lo fa in modo singolare, riunendo artisti appartenenti a tradizioni diverse. “La notte slava, la notte dell’Europa” si apre con canti e danze della tradizione russa, interpretati dal gruppo delle Babouskas; vestite nei…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010