Prodotto da Chelsea Wolfe, il primo vero album solista per il frontman dei Wovenhand è composto da nove canzoni che rinnovano la capacità di Edwards di percorrere e proseguire quella strada che con i suoi precedenti progetti aveva intrapreso. Ispirato in parte dal mito greco di Apollo e Giacinto (Hyacinth appunto) Edwards intreccia il mito…
L’album più pop del trio è anche il loro vertice per compattezza ed entusiasmo.
È o non è un “album gemello” a “Last Two Pages of Frankenstein”? Sicuramente è una netta ripartenza.
Una minaccia, un triste presagio o una certezza ormai incontestabile: già il titolo del nuovo, variegato progetto di Mitski, The Land Is Inhospitable and So Are We, non è costruito per metterci a proprio agio nonostante la musica al suo interno sia probabilmente la più solare e diretta della sua intera carriera. È un disco…
John Dwyer torna alla In The Red per il disco più strambo e affascinante della sua carriera.
La cantautrice scozzese si supera nel nuovo album, donandoci una raccolta di brani senza tempo.
Un “Richiami” estivo per un tesoro nascosto degli anni duemila.
Anohni ritorna dopo tredici anni accanto alla sua band per provare a fare i conti ancora una volta con le complessità del mondo.
Uno degli album migliori dell’anno arriva dall’Australia ed è figlio del Paisley underground.