[ di Nicola Guerra ] La trasfigurazione del dolore di quest’uomo segnato dalla vita diventa prima scultura e poi anche un disco. “Just Before Music” è una scultura liquefatta. Primitiva e grezza, fatta con materiale arrangiato eppure vivissima. Parole come terra.
[ di Piero Merola ] Al primo colpo, lo svitato amico di Grimes è riuscito a inquadrare il meglio del pop elettronico e dissonante del Nord America. Mai giudicare dalle amicizie.
[ di Francesco Melis ] Con “Holy Fire” non si ferma la voglia dei Foals di non cadere mai in soluzione ovvie. E le soluzioni di questo nuovo album risultano vincenti.
[ di Piero Merola ] Dopo 22 anni è successo quello che molti aspettavano da troppo tempo e che molti altri speravano non sarebbe mai successo.
[ di Piero Merola ] Non è solo merito dei cameo di Kendrick Lamar, Santigold e Schoolboy Q: il rapper ventiquattrenne di Harlem ha allargato i suoi orizzonti, e nel primo vero LP non sbaglia un colpo.
“Let England Shake” è un disco rock basico, quasi primordiale, fatto di un folk grezzo e increspato che è suono senza tempo.
Non c’è nulla di newyorchese in giro che risulti essere così poco newyorchese, non c’è nulla di pop che risulti essere così frastagliato, non c’è nulla di indie-rock che risulti essere così melodico.
Il debutto di Polly Jean ruota intorno al corpo, alla sua inadeguatezza ma anche alla sua sensualità acerba.
Un universo deforme e armonico allo stesso tempo.