Il miglior disco di Hopkins e probabilmente uno dei migliori dischi del 2018. Meglio di un trip.
Un classico istantaneo, perfettamente equilibrato tra spensieratezza, nuvole, autoanalisi, intimità, schiettezza.
Undici perle, storie senza tempo e genere definito che avvalorano un talento cresciuto inesorabilmente dagli esordi.
Come celebrare e prendere parte a un funerale senza essere realmente invitati: quello del punk. Che è poi morto?
Il settimo album mette ancora una volta in luce la vena inossidabile del duo
La rivoluzione col suffisso -funk della pirotecnica one-man-band
«Il rock’n’roll è per tutti. Solo che tutti sono coinvolti in altro»
Il singolo d'esordio del danese è un gioiellino etereo sulla scia di Washed Out.
L'incontro tra musicisti olandesi e turchi alla ricerca della psichedelia turca degli anni '70: una delizia.
Probabilmente il disco più pulito del trio, con un’aura goticheggiante, lineare, d’impatto immediato che combacia alla perfezione con i detriti del suono frammentato degli APTBS.