• Kalporz Awards 2009

    I migliori dischi del 2009 scelti da Kalporz.

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  • Intervista ai Piano Magic

    Nel camerino old-style del Bronson si inizia stappando un paio di birre con Glen Johnson che esprime la sua soddisfazione per la prima data della leg-italiana del tour di “Ovations”, nel nostro Live in Kalporz al Calamita di Cavriago (RE). Si prosegue parlando di X-Factor, The Horrors e poi, finalmente di Piano Magic, la sua…

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  • “L’Uomo Che Fissa Le Capre” e i Boston

    Forse definire “L’Uomo Che Fissa Le Capre” come il grande Lebowski di questa decade è eccessivo, però un tale parallelo segnala quantomeno le affinità amene tra le due opere e soprattutto la comunanza di approccio alla vita, più o meno pacificista, che emerge tra le pieghe dei due film. Perché è sempre meglio essere pacifisti,…

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  • THANKS 4 ALL THE FISH! VOL. 5 – Cold Cave, El Perro Del Mar, Espers, Inara George

    Ultimi saldi di stagione, anzi di decennio. Dal nostro “pescivendolo” c’è ancora un bel po’ di roba da assaggiare, bisogna capire solo se sono cose che hanno un loro sapore specifico rispetto tutte le uscite del 2009, che hanno fatto segnare un bel po’ di dischi importanti, oppure semplici spuntini. Cerchiamo di fare gli official…

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  • Intervista agli Screen Vinyl Image

    Lo shoegaze è veramente tornato? Di questo e molto altro si parla con il duo di Washington che sembrerebbe venuto fuori dagli anni ’80 per i suoi rimandi a Spacemen 3, Jesus & Mary Chain, synth-pop e dark-wave. Impronta chiaramente shoegaze, ma un po’ come i Primal Scream, gli Screen Vinyl Image sono riusciti comunque…

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  • Herr Nilsson, la sala prove e la neve

    Anche quando ci si incunea in casa, perché fuori c’è freddo e c’è sempre tanta roba da fare e da comprare e da scasinare e da mettere a posto e… e… e…, in tutto questo caos insomma capita che così, d’incanto, si accenda quella scintilla: quella in cui viene voglia di partire. Almeno di spostarsi…

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  • In ognuno di noi c’è una creatura selvaggia

    C’è un film di cagnoni con le corna e di bambini che è arrivato lo scorso weekend nelle nostre sale che è uno spettacolo di fantasia ed immaginazione: è “Where The Wild Things Are” o meglio, nella traduzione italiana, “Nel Paese delle Creature Selvagge”. Un delicato affresco dell’infanzia tratto dal libro illustrato di Maurice Sendak…

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  • Marina & The Diamonds, tra Feist e Giusy Ferreri

    Il pop patinato esiste ancora, è vero, ma è tutto più sfumato. Prendete questa Marina & The Diamonds: dopo un paio di singoli su Neon Gold, un’etichetta minore, la Atlantic ha messo gli occhi su di lei e Neon Gold (http://neongoldrecords.blogspot.com) l’ha dovuta lasciare andare, evidentemente. La ragazza londinese ha tutti numeri per essere trasversale,…

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  • Intervista ai Les Fauves

    Una band in perenne evoluzione, a cui non chiedere mai “ma cos’è che suonate?”. Coi Les Fauves vuoi parlare di musica e ti ritrovi a discutere della modernità liquida secondo Bauman, dei tre stati della materia e dei tre cavalieri dell’Apocalisse.Una chiacchierata con Case, batterista della formazione emiliana, sul prossimo disco, ultimo capitolo della trilogia…

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  • Angusto camerino nel piccolo backstage del palco principale del Festival della Creavitità di Firenze. Patrick Wolf, il 26enne capace di realizzare quattro indiscutibili gemme tra tradizione classica e sperimentazione, si presenta in una mise quasi moderata rispetto alle sue abitudini. Tornato all’ossigenato biondo, camicia aperta, maglia bianca a pois, pantaloncino di jeans stretto e immancabile…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010