Senza nome
Kalporz
scrive di musica, con una propria visione, dal 2000.

Siamo da sempre attenti alle novità, alle tendenze, alle scene emergenti, e ci piace raccontarle in modo originale, senza filtri e con cura. In particolare la nostra curiosità musicale è alla ricerca delle “cose belle”. E cosa è bello puoi raccontarcelo anche tu.

Se sei una persona che vede, ascolta, si informa, pensa, apprezza, sceglie, allora puoi provare ad essere dei nostri.

Stiamo cercando dei collaboratori, o come li chiamiamo noi simpaticamente scribacchini, che vogliano far parte dell’esperienza di Kalporz: offriamo la condivisione di un progetto e di una passione. L’impegno richiesto è in questo senso: non un numero minimo di articoli, ma la voglia di comunicare e in ogni caso di contribuire continuativamente nel tempo al linguaggio di Kalporz con i propri contributi.
Attualmente ci interessa, più che semplici recensioni di album, l’ottica di curare rubriche fisse con un proprio taglio e a cadenza periodica (settimanale/quindicinale/mensile/bimestrale).

Mandaci un pezzo che hai scritto: decidi tu la lunghezza, il taglio, l’argomento. Può essere una recensione, un approfondimento, un live report – l’importante è che si tratti di musica, e che sia nella nostra linea editoriale. Se ci piace lo pubblicheremo. E ci conosceremo.
Oppure contattaci per presentarci un’idea per una rubrica o uno speciale, ne parleremo insieme.

Puoi spedire tutto a Paolo, il nostro capo-redattore. La sua mail è bardelli@kalporz.com.

Ultima necessaria precisazione: Kalporz non ha proventi specifici, per cui non può (purtroppo) pagare i collaboratori. Quello che può fare, per contribuire alla passione musicale degli scribacchini, è richiedere accrediti per i concerti interessanti e condividere in anteprima i contenuti musicali che ci vengono inviati dalle etichette e uffici stampa.

Ma soprattutto far sentire i propri collaboratori parte di un progetto.

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010