• [Richiami] THE BEATLES, “Revolver” (Super Deluxe Edition) (Apple/Capitol, 1966/2022)

    Proprio come quelli che l’hanno preceduto, il nuovo box set dei Beatles è imperdibile

    Read More

  • BEACH BOYS, Pet Sounds (Capitol, 1966)

    Sì, va bene, tutti sappiamo le gesta del buon Brian Wilson il “pazzo”, le sue cadute rinascite (ri)cadute nella droga, la sua paranoia, il suo senso di inferiorità nei confronti dei contemporanei baronetti Lennon/McCartney, il suo esilio, la sua aura mitica inattaccabile. Ma perché un album come “Pet Sounds” continua a dover essere obbligatoriamente citato…

    Read More

  • MC5, Kick Out The Jams (Elektra, 1966)

    In un mondo musicale che sta osservando il proliferare dello stile di vita “mod” in Inghilterra, grazie all’esordio degli Who e alle sonorità crudeli dei Kinks che stanno contagiando anche un gruppo fino ad allora portavoce esclusivamente dei buoni sentimenti e dell’aspetto rassicurante come i Beatles, l’esordio in studio degli MC5 (MC sta per Motor…

    Read More

  • BOB DYLAN, Blonde On Blonde (Columbia, 1966)

    Il genio creativo di Dylan è incredibilmente vario e prolifico. Nel 1965 la coppia di capolavori “Bringing It All Back Home”/”Highway 61 Revisited”, ad appena un anno di distanza l’album definitivo, il massimo capolavoro, la stella più luccicante della carriera. “Blonde on Blonde” è l’album in cui confluiscono tutte le possibili ispirazioni del cantautore statunitense,…

    Read More

  • BELLE AND SEBASTIAN, Tigermilk (Jeepster, 1996-1999)

    Quando si dice un disco di culto. “Tigermilk”, l’esordio di Belle and Sebastian, uscì nel 1996 e venne stampato in sole 1000 copie in vinile. Un affare per pochi intimi. Ben presto si è rivelato qualcosa di molto più grande . La fama del gruppo e il culto che ha avvolto questo suo esordio, nonchè…

    Read More

  • THE BEATLES, Revolver (EMI Parlophone, 1966)

    Probabilmente il lavoro più omogeneo del quartetto di Liverpool, per molti critici il loro più grande disco, non epocale come “Sgt. Pepper…” od il “White Album” o definitivo come “Abbey Road”, ma semplicemente composto da 14 canzoni perfette, per tutti i gusti. E questo è forse il più grande obiettivo raggiunto dai Beatles; mettere d’accordo…

    Read More

  • MILES DAVIS, Miles Smiles (Sony Music, 1966)

    Stiamo parlando di un’artista (Miles Davis) che ha attraversato da protagonista tutta la storia del jazz “moderno”. Se, pensando in generale alla musica jazz, vi viene per primo in mente il nome di Davis, il motivo è tutto qua, nella grande poliedricità e nelle grandi intuizioni di questo trombettista di colore. Come giudicare altrimenti un…

    Read More

  • JOHN COLTRANE, Live in Japan (4CD, live, Impulse, 1966)

    Quattro cd per valutare al meglio lo stato artistico raggiunto dal sassofonista John Coltrane verso il termine della sua carriera. Già malato di cancro, Coltrane affrontò questo tour giapponese accompagnato non più dai suoi storici musicisti (che con lui avevano dato vita ad un quartetto leggendario), bensì da nuovi compagni di viaggio, con il solo…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010