• BRAINBLOODVOLUME No. 14

    “The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again; but already it was impossible to say which was which.” Eric Arthur Blair aka George Orwell (1903-1950) THE SHIFTERS, “Have A Cunning Plan” (Trouble In Mind Records, 2018) Di questo gruppo e della scena di Melbourne,…

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  • FAUST, Faust IV (Virgin, 1973)

    I Faust sono, insieme ai Can, ai Tangerine Dream e ai Kraftwerk, il gruppo di punta della scena rock formatasi in Germania nei primi anni ’70: sovrastato nelle vendite da generi musicali come il prog inglese e l’hard-rock americano, il cosiddetto kraut-rock deve i doverosi riconoscimenti postumi ad un libro scritto da Julian Cope e…

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  • BOB DYLAN, Pat Garrett & Billy The Kid [O.S.T.] (Columbia, 1973)

    Dopo il deludente “Nashville Skyline” Dylan licenzia due album interlocutori e del tutto evitabili come “Selfportrait” e “New Morning”, dimostrazione palese della grave mancanza di ispirazione che ha colpito il menestrello. Si nota soprattutto una voce sforzata che cerca di inseguire stilemi estranei allo schema interpretativo di Dylan: il risultato in alcuni casi sfiora addirittura…

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  • JOHN CALE, Paris 1919 (Reprise, 1973)

    Sotto il nome Velvet Underground agirono, sicuramente, menti geniali, capaci di dimostrare la loro grandezza anche alla fine dell’esperienza comune. Se il lavoro solista di Lou Reed è arcinoto e acclamato un po’ ovunque (e album come “Transformer”, “Rock’n’roll Animal” e “New York” meritano in pieno questo plauso) e Nico sta vivendo una doverosa riscoperta…

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  • JETHRO TULL, A Passion Play (Chrisalis, 1973)

    Dopo l’ironia di “Thick as a Brick” arriva il concept serio dal significato aperto. La struttura è però la stessa, e ancora una volta la critica non è generalmente benevola. Francamente abbiamo il sospetto che la pretenziosità dell’opera, unita alla pedissequa e immediata reiterazione del modello dell’anno precedente, abbia portato con sé anche qualche malevolenza…

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  • JETHRO TULL, Living In The Past (2LP, Chrisalis, 1973)

    Nell’anno dell’esplosione progressiva con “Thick as a Brick” il gruppo britannico sembra quasi voler affermare, con “Living in the Past”, la continuità ed omogeneità della propria ispirazione musicale. Si tratta di un doppio che sta a metà tra la raccolta e l’album, poiché comprende sì brani già editi, fra cui “Song for Jeffrey” (dall’album “This…

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  • JETHRO TULL, Thick As A Brick (Chrisalis, 1973)

    Pochi dischi, come “Thick as a Brick”, hanno diviso e dividono tutt’ora critica e pubblico. In verità l’inconciliabilità fra roboante esaltazione e accanita denigrazione, che da sempre avvilisce questo album, è dovuta ad opposti e sterili estremismi, arroccati su posizioni unilateralmente fossilizzate. Da parte nostra abbiamo cercato di dimostrare, nelle precedenti recensioni dei Tull, come…

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  • AREA, Arbeit Macht Frei (Cramps, 1973)

    Con il debutto discografico di Arbeit Macht Frei ci sono già tutte le componenti che faranno la storia degli Area: l’impeto strumentale e la contaminazione sul piano musicale, e l’impegno umano e politico sul piano ideologico. Musicalmente “Arbeit Macht Frei” offre ottimi spunti che vanno dall’improvvisazione free jazz al rock, anche se in minor parte,…

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  • PINK FLOYD, The Dark Side Of The Moon (EMI, 1973)

    Album fra i più decorati della storia del rock (valga come esempio la sua permanenza di 600 settimane nelle classifiche di Billboard, oltre 15 milioni di copie vendute!…), “The Dark Side Of The Moon” proietta i Pink Floyd verso il definitivo status di rockstars, dopo anni di splendidi dischi alternati a prove meno entusiasmanti. La…

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  • LED ZEPPELIN, Houses Of the Holy (Atlantic, 1973)

    Dopo la pubblicazione di “IV”, per i Led Zeppelin era giunto il momento dei bilanci. La fortunata miscela di power-rock, blues e folk aveva trovato le sue massime espressioni nei primi quattro album; tornare indietro era impossibile, la strada era irrimediabilmente sbarrata da capolavori immortali che impedivano di guardare ad un passato troppo luminoso e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010