• MODERN LOVERS, The Modern Lovers (Rhino, 1976)

    “One, Two, Three, Four, Five, Six…Road, Road, Roadrunner”: la voce di Jonathan Richman dà il la a questo album rivoluzionario, padre putativo del punk. Lo so, leggendo lassù, vicino al titolo dell’album troverete la data 1976 e penserete “ma quale padre del punk, nel 1976 il punk era bello che nato”. Bè, chi mai potrebbe…

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  • RAMONES, Ramones (Sire, 1976)

    “Hey Ho, Let’s Go!”, così attacca uno dei più celebri brani della storia del punk, “Blitzkrieg Bop”; e con lui parte anche l’avventura dei Ramones, quattro ragazzi newyorchesi che si danno lo stesso cognome per passare per fratelli e che hanno in testa un’idea musicale che riporta agli albori del r’n’r, con un occhio alla…

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  • BOB DYLAN, Desire (Columbia, 1976)

    A metà degli anni settanta Dylan sembra ritrovare la vena perduta più o meno dieci anni prima: nel 1975 esce “Blood on the Tracks” e l’anno successivo, nel 1976, vede la luce questo “Desire”. Dylan ha ricominciato a frequentare le vecchie conoscenze del Greenwich Village, di tanto in tanto fa una capatina nei fumosi locali…

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  • JETHRO TULL, Too Old To Rock’n Roll: Too Young To Die (Chrisalis, 1976)

    Sostituito Hammond-Hammond con John Glascock, i Tull confezionano un album di semplice routine, che trae spunto da un fallito musical sulla vita di Anderson. David Palmer prende pesantemente piede negli arrangiamenti e il suono perde in caratterizzazione e vitalità, subisce una sorta di ‘normalizzazione’. In effetti, ascoltando “Too Old…”, viene fatto di pensare che il…

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  • LED ZEPPELIN, The Song Remains the Same (2CD, Swan Song, 1976)

    La fama dei Led Zeppelin deve moltissimo alla loro reputazione di grande live band: assieme a pochissimi altri, come The Doors, i quattro hanno incarnato al meglio l’anima istrionica ed esibizionista del performer rock, creando i termini di paragone per chiunque sia salito su di un palco con una chitarra dopo di loro. Fu proprio…

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  • LED ZEPPELIN, Presence (Swan Song, 1976)

    Nell’estate del 1975 Robert Plant rischia la morte assieme alla moglie in un incidente automobilistico: il cantante è costretto su una sedia a rotelle, e il tour di “Physical Graffiti” viene bruscamente interrotto. Il gruppo è stordito dallo sciagurato imprevisto: addirittura, il pieno recupero dell’ uso delle gambe da parte di Plant sembra essere in…

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  • CAMEL, Moonmadness (Decca, 1976)

    Nel medesimo anno di “A Trick of the Tail” dei Genesis i Camel escono con un disco che strutturalmente si ricollega a “Mirage” piuttosto che a “The Snow Goose”, ma che musicalmente fa tesoro di ambedue i predecessori. Un album blandamente tematico diviso in sette tracce, quattro delle quali dotate di brevi liriche. La personalità…

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  • FRANCESCO DE GREGORI, Bufalo Bill (RCA, 1976)

    Ci perdoneranno i patiti di De Gregori, ma noi, personalmente, non ne siamo entusiasti, non riusciamo proprio a farcelo piacere del tutto. O meglio, ci piace a spizzico, un po’ qua, un po’ là, a macchia di leopardo. E spesso ad attirare maggiormente la nostra attenzione sono canzoni generalmente considerate “minori”, o comunque non di…

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  • GENESIS, A Trick Of The Tail (Charisma-Virgin, 1976)

    Il colpo di coda del gruppo inglese dopo l’abbandono di Peter Gabriel. L’ultima tappa, insieme forse al successivo album “Wind and Wuthering” del ’77, dei Genesis progressivi. Si tratta, potremmo dire, di una evoluzione nella tradizione. Il disco risente ancora, fortunatamente, della benefica onda lunga delle grandi opere della prima metà del decennio: Collins è…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010