• NICK DRAKE, Fruit Tree – The Complete Recorded Works (Island, 1979)

    “Fruit Tree” non è un album di Nick Drake, ma 3. Nel 1974 Nick viene trovato morto nella propria camera, ventiseienne, forse suicida (barbiturici). Accanto al letto ticchetta a fine solco un disco con i Concerti Brandeburghesi di Bach… Il giovane genio aveva partorito tre album: “Five Leaves Left” (1969), “Bryter Layter” (1970) e “Pink…

    Read More

  • SWELL MAPS, A Trip To Marineville (Rather/Rough Trade, 1979 / Secretly Canadian, 2004)

    Difficilmente i retroscena di un percorso critico meritano un approfondimento particolare, ma l’esempio di “A Trip To Marineville” si accaparra all’istante il grado di eccezione. Questa recensione avrebbe dovuto vedere la luce già alcuni mesi fa; avevo infatti in mente un lavoro che riguardasse non solo la presenza tra gli immortali di quest’album misconosciuto da…

    Read More

  • GANG OF FOUR, Entertainment! (EMI, 1979)

    “The Indian Smiles, He Thinks that the Cowboy is His Friend. The Cowboy Smiles, He is Glad the Indian is Fooled. Now He Can Exploit Him.” Questo declama la splendida copertina di “Entertainment!”, album d’esordio dei Gang of Four da Leeds, Regno Unito. E in queste tre frasi – accompagnate ironicamente da uno zoom sulla…

    Read More

  • ROBERT FRIPP, Exposure (E.G. Records, 1979)

    Quando, nel 1979, Robert Fripp ebbe finalmente il piacere di vedere pubblicato questo suo “Exposure”, uno dei tasselli della trilogia M.O.R. (Mass Oriented Rock) insieme a “Peter Gabriel II” dell’ex Genesis e “Sacred Songs” di Daryl Hall, si trovava nel bel mezzo di una guerra – concettuale e non solo – nei confronti dell’industria discografica…

    Read More

  • GERMS, GI (Slash, 1979)

    Los Angeles, California, A.D. 1979: il punk è IL suono. Tra i vari gruppi che danno vita alla fertile scena californiana (X, Circe Jerks, Fear, Black Flag, solo per fare alcuni nomi) fanno la loro apparizione i Germs capitanati da Darby Crash; il loro “GI” ha un effetto devastante sul popolo punk. Quattro tempi di…

    Read More

  • BOB DYLAN, Slow Train Coming (Columbia, 1979)

    Per descrivere la carriera di Bob Dylan si potrebbe tracciare, senza alcuna difficoltà, un diagramma: il cantautore di Duluth ha infatti evidenziato, negli anni di composizione, dei precisi punti di passaggio tesi a delimitare le varie “ere musicali” attraversate. Nel bene o nel male che sia. Dal 1961 al 1964 c’è stato il periodo folk,…

    Read More

  • PUBLIC IMAGE LTD., Metal Box (Virgin, 1979)

    Dietro il progetto musicale dei P.I.L. c’è la mente di John Lydon, meglio conosciuto come Johnny Rotten, istrionico cantante dei Sex Pistols: ma chiunque si aspetti di ascoltare il semplice punk che la band prodotta da Malcolm McLaren aveva venduto un po’ ovunque un paio di anni prima rimarrà deluso e scottato da questo “Metal…

    Read More

  • THE CLASH, London Calling (Epic, 1979)

    Anno di grazia 1979. I Clash, di ritorno da un tour negli States, danno alle stampe uno dei capolavori di musica popolare di tutti i tempi. “London Calling” fu rifiutato e sbeffeggiato dalla comunità punk, che lo intese come una sorta di tradimento, ma l’intuizione di Joe Strummer e soci fu epocale. Si resero conto…

    Read More

  • JETHRO TULL, Stormwatch (Chrisalis, 1979)

    Realizzato in buona parte senza John Glascock – presente in tre tracce e per il resto sostituito da Anderson – è un album triste e crepuscolare: da fine decennio. Mediocre dal punto di vista qualitativo, presenta elementi di interesse unicamente per alcuni particolari che possiamo definire ‘storici’. Il primo lo peschiamo già in copertina, ed…

    Read More

  • PINK FLOYD, The Wall (2LP, EMI, 1979)

    Difficile parlare di questo album. Si tratta indubbiamente di una pietra miliare, una sorta di fascio, in parte incoerente, di forza e crudeltà, vita e disperazione; un insieme complesso di rock e tematiche rock dalle mille sfaccettature. “The Wall” è il primo disco dei Pink Floyd di cui Roger Waters è il dittatore, grandioso cantautore…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010