• AFRICA FOR AFRICA No. 4

    “To regain legitimacy, the global economy must be guided by an ethical framework that addresses the gross inequalities in our world, and meets the basic needs and aspirations of people everywhere”. KOFI ATTA ANNAN (1938-2018) MANU DIBANGO, “Soul Makossa” (Fiesta/Atlantic…, 1972) Probabilmente pochi conoscono il suo nome, ma Emmanuel N’Djoké Dibango – noto semplicemente come…

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  • [#tbt] I Men At Work, la musicassetta perfetta e i sogni di bimbo

    Johnny, che voleva solo “sognare tutto il giorno”.

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  • R.E.M., “Murmur” (I.R.S., 1983)

    Un oggetto ammantato di mistero e disarmante nella propria semplicità.

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  • MARC AND THE MAMBAS, Torment & Toreros (Some Bizarre, 1983)

    Il Marc che compare come autore insieme ai suoi “Mambas” è Marc Almond, mente creativa di quei Soft Cell che proprio all’inizio degli anni ’80 propongono un raffinato synth-pop il cui apice verrà raggiunto in “Non Stop Erotic Cabaret”, trinato verso il successo dallo splendido singolo “Tainted Love”. L’avventura con i Mambas è dunque l’occasione…

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  • SONIC YOUTH, Confusion Is Sex + Kill Yr. Idols (SST-Zensor-Geffen, 1983-1995)

    “La violenza è un concetto relativo. Se tu scrivi che siamo violenti, poi la gente ci viene a vedere e si aspetta sacrifici animali sul palco. Invece accade qualcosa di molto più complesso, in cui la violenza gioca, più che altro, un ruolo emotivo”. Così Kim Gordon spiega la sua visione della musica in un’intervista…

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  • PINK FLOYD, The Final Cut (EMI, 1983)

    L’ultimo disco prima dell’esplosione decisiva dei dissidi interni ai Pink Floyd esce come seguito di “The Wall”, album nel quale tutto il gruppo – chi più chi meno – aveva dato un apporto senza il quale il risultato probabilmente non sarebbe stato altrettanto grandioso. Invece in “The Final Cut” a pesare è rimasto solo Roger…

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  • THE CURE, Japanese Whispers (EP, Fiction Records, 1983)

    Nell’ottobre del 1982 Chris Parry, visionato il materiale inedito dei Cure, decide di far uscire come singolo il brano “Let’s go to bed”. Nonostante la riluttanza di Smith, che considera il pezzo troppo pop e lontano dallo stile ormai consolidato della band, la canzone esce sul mercato andando incontro ad un sonoro fallimento. Robert Smith,…

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  • YES, 90125 (Atco/Atlantic, 1983)

    L’album del rilancio in stile anni ’80. Il precedente “Drama”, dell’80, privo dell’apporto di Rick Wakeman e, clamorosamente, di Jon Anderson, aveva segnato una temporanea separazione dei membri del gruppo. Ma Chris Squire e Alan White, nel processo di formazione di un nuovo gruppo di nome Cinema, chiamano alle tastiere uno Yes-man come Tony Kaye…

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  • GENESIS, Genesis (Virgin, 1983)

    Il gruppo inglese, ridotto a trio, ha ormai pienamente mutato direzione musicale e questo album ne è una delle dimostrazioni più evidenti. Il titolo stesso “Genesis” sembra quasi sottintendere una rinascita del gruppo sotto una nuova forma. E’ disco noto ai sostenitori dei Genesis anni ’80, e contiene alcuni hits di questa fase. Che per…

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  • U2, War (Island, 1983)

    Un vero e proprio punto fermo è rappresentato da “War”: cifra caratteristica dell’album è certamente l’impegno, evidente nei testi e nella cura particolare riservata al lato musicale, grazie anche alla collaborazione con Steve Lillywhite; l’acidità del violino elettrico e coriste d’eccezione quali le Coconuts completano un’opera finalmente matura. La rivolta invocata da testi come” New…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010