Un “magico” disco di transizione.
La scena indipendente dei primi anni ’80 negli USA non può assolutamente prescindere da due nomi: i Sonic Youth di Thurston Moore e Kim Gordon e gli Husker Du. Quest’ultima band, composta da Bob Mould, Greg Norton e Grant Hart, irrompe sulla scena statunitense con una furia devastante e nel 1984 dà alle stampe il…
Fin dai tempi dei Japan, David Sylvian ha mostrato una prodigiosa capacità di crescita artistica. Basti pensare al “gap” esistente tra i confusi esordi glam-rock di “Adolescent sex” e la matura raffinatezza sfoggiata, solo pochi anni dopo, in album come “Tin drum” o il live “Oil on canvas”, passando per gemme come “Quiet life” e…
Se volete cercare di comprendere il significato del termine new wave, se volete riuscire a cogliere l’essenza di questa etica musicale nata sul finire degli anni ’70, se volete fare una panoramica sulla situazione musicale statunitense nei primi anni ’80, uscite di casa e rimediate “Double Nickels On The Dime”, capolavoro indiscusso dei Minutemen. Questo…
Senza girarci troppo intorno, quello che rende i Replacements eccitanti come pochi altri gruppi della loro generazione è che trasmettono alla perfezione la sensazione di essere giovane e avere ancora tutto da buttare via. E infatti nei loro dischi sembra essere concentrato tutto quel mondo di illusioni, sbronze e sogni che sono poi l’essenza del…
Formatisi alla fine degli anni ’70 sull’onda del punk inglese e cresciuti nel fervido clima berlinese dell’epoca, ideatori di un punk non anarchico ma “filosovietico” (il nome del gruppo è la trasposizione in cirillico della sigla “U.R.S.S.”, come ricorda anche in “Un Week-end postmoderno” il compianto Pier Vittorio Tondelli), i CCCP – Fedeli alla linea…
Trasferitosi a Londra dall’Australia con il suo gruppo (i Birthday Party) per sfruttare l’elettrizzante atmosfera londinese di fine anni ’70, deluso da ciò che vi ha trovato (“troppi gruppetti che pensano che citare opere letterarie significhi avere cultura”) e trasferitosi di conseguenza nella più vitale Berlino, Nick Cave fa la conoscenza con un nuovo tipo…
Superato, non con poche difficoltà, il momento difficile, Robert Smith torna ad occuparsi a tempo pieno dei Cure, spinto dalle possibilità creative che il nuovo sound ottimato può garantirgli. Con Tolhurst ormai fisso alle tastiere affida la batteria a Andy Anderson e il basso a Phil Thornalley. Le ipotesi fatte sul pop espresso in “Japanese…
Inizio anni ’80. In Inghilterra, come nel resto del mondo, si assiste ad una scena musicale quanto mai dicotomica: da una parte il successo commerciale della dance e dell’elettronica spicciola, dall’altra varie correnti musicali (dark, noise, punk) inserite sotto il nome generico di “New wave”. E il pop puro? Il semplice pop che tanta parte…
Terzo disco intitolato sobriamente con il suo nome e cognome, primo capitolo di una nuova avventura discografica con la emergente CGD, a scapito della gloriosa RCA, “Paolo Conte” non fa che mantenere e confermare l’altissimo standard del Baffo Astigiano. Il fatto nuovo ed eccitante è che tutta la critica e perfino una parte non marginale…