• SOUNDGARDEN, Badmotorfinger (A&M Records, 1991)

    Non un anno qualsiasi, il 1991: escono “Achtung, Baby!”, “Blood Sugar Sex Magik”, “Gish”, “Innuendo”, “Metallica”, “Nevermind”, “Out Of Time”, “Ten”, “Use Your Illusion”, più una miriade di altri lavori significativi, nel grunge, nel metal, nel pop e nell’indie. Un’annata sfortunata per tentare quindi l’assalto al Palazzo d’Inverno, tanto più a causa delle vicissitudini personali,…

    Read More

  • PRIMAL SCREAM, Screamadelica (Creation, 1991)

    Era il 1989. L’acid house stava scrivendo nuove coordinate musicali e ridisegnando la mappa dell’intrattenimento giovanile. La club culture impazzava e l’Hacienda di Madchester era la Mecca che attirava il popolo della notte. L’Ecstasy era semplicemente la droga. Andando verso il mare si passava per Londra, capitale aperta alle mode e sempre in prima linea…

    Read More

  • SLINT, Spiderland (Touch & Go, 1991)

    “Spiderland” è un album importante per varie ragioni: è innanzitutto uno degli album grazie ai quali si inizia a citare il termine critico “post-rock”, che tanta influenza avrà su tutti gli anni ’90. E’ altresì un album nel quale si rilegge la storia recente del rock (punk, new wave ecc. ecc.) mostrando di averne compreso…

    Read More

  • SLOWDIVE, Just For A Day (Bonus Tracks) (Creation, 1991 / Sanctuary, 2005)

    Gli Slowdive nascono inizialmente sotto il nome di Pumpkin Fairies, formati dai giovanissimi Neil Halstead e Rachel Goswell, provenienti entrambi dai dintorni di Reading e conosciutisi sui banchi di scuola. La passione comune per gruppi come Jesus and Mary Chain, Velvet Undergound e House of Love aveva trovato consensi anche nel chitarrista Christian Savill (entrato…

    Read More

  • BOB DYLAN, Bootleg Series: Rare & Unreleased, 1961-1991 (3CD, Columbia, 1991)

    Gli anni ’90 per Bob Dylan si aprono all’insegna della memoria: per festeggiare il trentennale dell’uscita del primo album firmato dal menestrello la Columbia propone un gustoso cofanetto composto da tre cd e da un esauriente booklet di accompagnamento. L’opera propone un’antologia più che esaustiva della carriera di Dylan, passando attraverso registrazioni live, non ufficiali,…

    Read More

  • PRIMUS, Sailing The Seas Of Cheese (Interscope, 1991)

    Che i Primus siano il gruppo più assurdo in circolazione dalla morte del genio di Frank Zappa, non c’è dubbio alcuno. Capaci di mescolare nel loro calderone musicale lo stesso Zappa, i Red Hot Chili Peppers, i Pere Ubu e i Devo, Les Claypool (voce, basso e clarinetto), Larry Lalonde (Chitarra e banjo) e Tim…

    Read More

  • NIRVANA, Nevermind (Geffen, 1991)

    Sì, volenti o nolenti, probabilmente siamo davanti all’album più importante degli ultimi quindici anni per quanto riguarda la diffusione (e la commercializzazione) del rock. Kurt Cobain (voce e chitarra), Chris Novoselic (basso) e Dave Grohl (batteria), sono sconosciuti al grande pubblico – al loro attivo solo un altro album, “Bleech”, uscito per la Sub Pop…

    Read More

  • PIXIES, Trompe Le Monde (4AD, 1991)

    Ed arriva anche l’ora del commiato. I Pixies oramai sono un gruppo acclamato, anche se osteggiato da molte radio e dalla stessa MTV. Nonostante l’annuncio dello scioglimento dato durante una data del tour inglese da Kim Deal, il gruppo torna in studio di registrazione e mette a punto quindici pezzi. Quindici pezzi che dimostrano definitivamente…

    Read More

  • ASTOR PIAZZOLLA, Five Tango Sensations (Nonesuch, 1991)

    Per chi conosce ed ama Astor Piazzolla, questo disco è senz’altro una sorpresa: un Piazzolla diverso, lirico e introspettivo, che riversa nelle cinque composizioni di questo album emozioni e tensioni vere e coinvolgenti. Ad accompagnarlo in questa avventura, il Kronos Quartet, ensemble statunitense dedito alla sperimentazione e alla musica d’avanguardia. Incontro sicuramente insolito quanto produttivo:…

    Read More

  • BLUR, Leisure (Food Records, 1991)

    In un momento particolarmente brillante per la scena indie britannica, in piena era baggy, i Blur fanno il loro esordio con “Leisure”. Preceduto dal primo singolo “She’s so high” (anche opening track dell’album), il lavoro si inserisce appunto nel Nuovo Rinascimento Inglese, insieme a gruppi come Stone Roses, Charlatans e House of Love. A tratti…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010