• [#tbt] E se fosse “A Northern Soul” l’album migliore dei Verve?

    “Modern, urban, tortured psychedelic soul. A wall of noise, a sea of anguish, a masterpiece. On a hillside somewhere in the distance a man screams his desolation at the sky and curses his birth, overcome with fear that this emptiness may be all he can ever know. This record is his scream” Nick Southall, Stylus…

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  • WILCO, “A.M.” (Reprise Records, 1995)

    Sebbene Jeff Tweedy e compagni, ad esclusione infatti di Jay Farrar tutti gli altri componenti del gruppo (il batterista Ken Coomer, il bassista John Stirratt e Max Johnston) lo seguirono in questa nuova band con la new-entry tra l’altro di un uomo chiave come Jay Bennett, venissero da un’esperienza che aveva avuto un buon riscontro…

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  • SLOWDIVE, Pygmalion (Creation, 1995)

    Tornati dagli Stati Uniti senza soldi, il gruppo accusa una stasi umana e compositiva: Neil Halstead si trasferisce a Londra e inizia a sperimentare nuovi percorsi musicali attraverso l’assunzione di trips e lanciandosi sui sentieri della techno, saltuariamente raggiunto da Rachel che si era messa nel frattempo a lavorare part time per fronteggiare la scarsezza…

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  • PULP, Different Class (Island, 1995)

    Il Brit-Pop è stato, nel suo asimmetrico sviluppo critico, uno dei simboli musicali più facilmente circoscrivibili e marcati degli anni novanta. E questo fin dalla sua stessa, indistinguibile definizione: questa crasi sloganistica che mantiene al suo interno la connotazione geografica e quella più peculiarmente sonora segnerà un solco profondo nello sviluppo successivo della musica leggera.…

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  • PAVEMENT, Wowee Zowee (Matador, 1995)

    E’ trascorso un solo anno dallo splendore di “Crooked Rain, Crooked Rain”, quando i Pavement danno alle stampe il loro terzo disco. Si intitola “Wowee Zowee” esattamente come un brano contenuto nel celebre “Freak Out” delle Mothers Of Invention di Frank Zappa e questo sembra un indizio dell’umore del disco. Infatti l’album è il più…

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  • BOB DYLAN, MTV Unplugged (Sony Music, 1995)

    E’ difficile mettere nero su bianco un’emozione. Ma è proprio quella, un’emozione strana e piacevole, il sentimento che ho provato al primo ascolto di questo (a)tipico live di Dylan del 1995. E’ un disco immediato questo Unplugged alla MTV americana, che gode di una scaletta fenomenale, trascinante, che accompagna l’ascoltatore tra rockabilly scatenati smorzati da…

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  • SONIC YOUTH, Washing Machine (Geffen, 1995)

    Dopo il non riuscitissimo “Experimental Jet Set, Trash and No Star”, che pure li ha visti in testa alle classifiche inglesi e statunitensi, e dopo essere stato il gruppo di punta del mastodontico Loolapalooza, il festival rock itinerante, i Sonic Youth invece di prendersi una pausa di riposo, gettano in pasto al pubblico il loro…

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  • AFTERHOURS, Germi (Vox Pop, 1995)

    Quando gli Afterhours esordiscono sul mercato italiano con “Germi” hanno già una lunga vita alle spalle: nati sul finire degli anni ’80 a Milano, hanno raggiunto una certa notorietà negli USA con i loro testi esclusivamente in inglese. In Italia la loro fama rimane ristretta a pochi cultori dell’underground. Nel 1994 gli viene offerta la…

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  • LA CRUS, La Crus (Wea, 1995)

    Il disco d’esordio dei La Crus chiarì immediatamente le intenzioni del gruppo: attingere alla grande tradizione della canzone d’autore italiana per interpretarla secondo un gusto moderno e attuale. Un percorso durato anni che ha portato il gruppo milanese a registrare l’ultimo bellissimo lavoro “Crocevia”, composto esclusivamente da cover, ma che ha inizio proprio in queste…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010