• C.S.I., Tabula Rasa Elettrificata (Black Out, 1997)

    Un disco importante? Certo. Un disco riuscito? Non completamente. Parlando di “T.R.E.” si è quasi obbligati a ricordarne l’enorme successo: si è parlato molto più spesso del suo sorprendente debutto direttamente al numero uno delle classifiche e delle 80000 copie vendute che del reale contenuto artistico del disco. Un album, si diceva, di qualità elevata,…

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  • PIXIES, Death To the Pixies (WEA/Elektra, 1997)

    I Pixies sono ormai un lontano ricordo quando esce questa insolita raccolta in due cd. Alla guida dell’operazione siedono Black Francis, ufficiale testamentario del gruppo, e Steve Albini, il loro scopritore e produttore ai tempi di “Come on Pilgrim”. I due cd appaiono da subito diversi e distanti tra loro: il primo è una sorta…

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  • LED ZEPPELIN, BBC Sessions (2CD, Atlantic, 1997)

    I fans del Dirigibile conoscevano da diversi anni le registrazioni radiofoniche della band attraverso una nutrita schiera di bootleg; tuttavia, visto l’interesse che merita il materiale, c’era da auspicare un completo recupero di quei nastri e il loro inserimento nella discografia ufficiale degli Zeppelin. Ci ha pensato il buon vecchio Page, che ha raccolto i…

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  • LIMP BIZKIT, Three Dollar Bill Y’All$ (Flip/Interscope, 1997)

    Album d’esordio di Fred e compagnia. C’è già anche Dj Lethal, ma di hip hop ce n’è pochissimo. non proprio un album crossover, quindi. Piuttosto, un album hard rock con infiltrazioni elettriche. Divertente, energetico, e libero. Okay, per inclinazioni personali preferisco forse “Significant Other”. Ma a essere onesti “Three Dollar Bill Yall$” gli dà molta…

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  • LA CRUS, Dentro me (Wea, 1997)

    “Dentro me”, il secondo disco dei La Crus, esce due anni dopo l’esordio e rappresenta una crescita notevole del gruppo. Abbandonati i rumori industriali e le asprezze del primo lavoro, il gruppo presenta una raccolta di brani più curata nei dettagli, più precisa, meglio messa a fuoco. Un connubio perfetto tra tradizione e modernità, tra…

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  • DIVINE COMEDY, A Short Album About Love (Setanta Records, 1997)

    32 minuti di assoluto splendore, 7 canzoni di disarmante bellezza; questo è “A short album about love”, capitolo essenziale nella discografia della Divina Commedia, creatura di quel genietto chiamato Neil Hannon. Il talento dandy e malinconico di questo figlio d’Irlanda è dispensato a piene mani, impregnando di classe sopraffina ogni singola nota. Pensate che il…

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  • SUBSONICA, Subsonica (Mescal, 1997)

    Sembra un po’ di vivere uno di quei telefilm degli anni Settanta, quelli dai colori accesi e dai ritmi irrequieti, quelli che si vedono un po’ sgranati attraverso lo schermo. Sembra che questi colori e ritmi siano stati rubati alla loro dimensione per essere immersi in un’essenza nuova, inusuale, sotterranea. Questo è il primo lavoro…

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  • CASINO ROYALE, CRX (Polygram, 1997)

    “CRX”, ovvero Casino Royale numero dieci. Il decimo album, e l’ultimo. Sono anni che King Palma e soci lavorano separati, collaborano, diventano nuove cose, siano Blues Byters o Soul Kingdom. Un peccato, visto cosa ne era uscito fuori. “CRX”, ancora dal 1997, resta un album-scuola. Se l’Italia è buona solo per la musica classica e…

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  • BLUR, Blur (Food Records, 1997)

    Considerato, al momento della sua uscita, come disco di difficoltosa transizione dalle scintillanti linee melodiche del brit pop ad una vena più introversa e lo-fi, “Blur” dimostra di essere venuto a patti con Sua Maestà Tempo, rivelandosi opera fondamentale nella storia dei quattro di Colchester. Delle prime cinque canzoni che aprono l’album, quattro sono state…

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  • NILS PETTER MOLVAER, Khmer (ECM, 1997)

    Nils Petter Molvaer è un trombettista nordico innamorato del “caldo” sound di Miles Davis. Questo disco ha lanciato Molvaer a livello mondiale, facendo conoscere la sua sua morbida e suadente tromba. La partenza è dunque lo storico “Bitches Brew” di Davis: il più classico dei classici per chi voglia fare jazz elettrico. “Khmer” però va…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010