• AFTERHOURS, Non è per sempre (Mescal, 1999)

    Arrivati al terzo album in italiano gli Afterhours continuano la loro lenta ma assidua trasformazione, accentuando ulteriormente gli episodi pop e diminuendo drasticamente le dissertazioni vicine al punk e al noise. Qui addirittura solo due brani si riallacciano a canzoni come “Germi” o “Dea”: la disperante e urlata “La verità che ricordavo”, dove tornano i…

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  • BLACK CROWES, By Your Side (Columbia, 1999)

    Dopo il mezzo passo falso di “Three snakes and one charm”, album bellissimo ma di transizione, il gruppo capitanato dai fratelli Robinson torna con un disco che lascia senza fiato. Grandi riff di chitarra, una sezione ritmica granitica, la voce incredibilmente espressiva di Chris Robinson e le incursioni di piano ed organo di un grande…

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  • SAEZ, Jours étranges (Island Record, 1999)

    Uscito la bellezza di quasi due anni fa, l’album di esordio di Damien Saez ha in qualche modo seguito la stessa progressione di vendite e consensi del notevole “White Ladder” di David Gray. “Jours étranges” lo si può ancora trovare tra le novità dei maggiori negozi di dischi transalpini, consacrato anche dal pubblico dopo l’iniziale…

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  • MANDARA, Bisanzio (–, 1999)

    Il primo frutto del progetto Mandara. Un progetto che affonda le sue radici in terra di Calabria, e che riunisce un gruppo di musicisti caratterizzati dalla passione per le tradizioni musicali della loro terra, dell’Oriente e dell’Africa. E, del resto, una regione come la Calabria, luogo d’incontro (e di scontro) di tante culture – greca,…

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  • LA CRUS, Dietro la curva del cuore (Wea, 1999)

    Se “Dentro me”, uscito nel 1997, ha rappresentato la maturità artistica dei La Crus, questo “Dietro la curva del cuore” uscito due anni dopo è un lavoro che trova nuovi sviluppi, a dimostrazione che i La Crus non vogliono restare prigionieri di formule o cliché. In particolare l’atmosfera è meno scarna ed essenziale, più curata…

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  • DIVINE COMEDY, A Secret History – The Best Of The Divine Comedy (Setanta Records, 1999)

    Per chi vuole avvicinarsi per la prima volta ad una “storia segreta” ed eccitante come quella di Neil Hannon e della sua Divina creatura, questa potrebbe essere un’ottima occasione. Pur con tutti i limiti soggettivi di qualsiasi antologia, possiamo dire che le varie fasi della Commedia vengono toccate con alcuni pezzi molto rappresentativi. La stagione…

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  • DIDO, No Angel (BMG/Arista, 1999)

    Da qualche giorno “No Angel” è certified platinum, ha venduto il milionesimo disco. Era ora! L’album avrebbe meritato un altro sprint. Fuori a metà del 1999 ha dovuto aspettare il featuring con Eminem sul supersingolo “Stan”, per esplodere. Eppure c’era di che gioire già prima. Da quest’album sono venute due sigle, al cinema “Sliding Doors”…

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  • JOE CASSANO, Dio Lodato (Portafoglio Lainz Records / Cd Club Entertainment, 1999)

    “Dio Lodato” è un album postumo, non un tributo. Se Joe Cassano fosse ancora vivo, il suo esordio solista sarebbe molto simile a questo. Ma Joe Cassano è morto, e l’Italia dell’hip hop ancora non s’è ripresa. A guardare bene, quadra. L’America del rap ha pasturato tutto il suo peggio nei quattro maledetti anni che…

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  • Blur, 13 (Virgin, 1999)

    “Parklife” e “Country house” sono ormai lontane anni luce: i Blur sono ormai un’altra cosa e “13” è l’atto notarile della nascita di questo Altro. Consci già dal precedente “Blur” che rifare “Girls and boys” un giorno di più sarebbe stato letale per la loro salute mentale e contemporaneamente proiettati verso nuovi progetti e conoscenze,…

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  • HEVIA, No Man’s Land (EMI, 1999)

    La cornamusa è certo strumento legato alla tradizione musicale scozzese, ma non solo: lo è anche, per esempio, delle Asturie spagnole, come ci insegna questo disco. L’autore è José Angel Hevia, asturiano naturalmente. Autentico virtuoso di cornamusa progetta e addirittura costruisce personalmente i suoi strumenti. Per questo suo primo lavoro discografico ha creato una cornamusa…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010