• WU-TANG CLAN, The W (Loud Records/Epic, 2000)

    Lasciatemi declinare la formazione, e niente paura, vivono negli States, lontani lontani. Allora, RZA, GZA, U-God, Masta Killa, Method Man, Raekwon, Ghostface Killah, Inspectah Deck, Cappadonna, e sebbene latitante Ol’ Dirty Bastard. Poco rassicuranti, eh? Ma non ce l’hanno con voi, ormai. Sono rappers miliardari, e poi vivono lontano… E se non ne avete sentito…

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  • THE BEATLES, 1 (EMI Parlophone, 2000)

    L’ennesima antologia celebrativa del mito dei Fab Four si può analizzare sotto due diversi punti di vista. Il primo, chiamiamolo pedagogico, è quello che mira a sottolineare l’importanza culturale dell’avvenimento, teso a rinnovare e rinverdire l’interesse verso uno dei più grandi fenomeni della storia della musica. Un recente sondaggio effettuato in Inghilterra presso fasce giovanili…

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  • PIZZICATO FIVE, Fifth Release From Matador (Matador/DNA, 2000)

    I Pizzicato Five crescono e la musica pop con loro. La musica di questo vulcanico duo giapponese possiede il raro dono della melodia e quella raffinatezza e quel gusto che evidentemente impedisce di raggiungere le grandi masse. “Fifth Release From Matador” è un album sicuramente più maturo, o forse semplicemente (spero di non essere accusato…

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  • SIGUR ROS, Agaetis Byrjun (Pias Recordings, 2000)

    Subito un consiglio spassionato: procuratevi con qualsiasi mezzo, anche con la forza, questo meraviglioso progetto degli islandesi Sigur Ros. Di fatto, si tratta di un vero e proprio poema sinfonico contemporaneo, un atto d’amore e di rispetto verso la loro terra, uno dei pochi angoli del mondo occidentalizzato ancora incontaminato. L’opera ha un magico fascino…

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  • GURU, Jazzmatazz vol. 3 Streetsoul (Virgin, 2000)

    Una leggenda dell’hip hop che si mette a fare jazz. Che storia è questa? E non è nemmeno la prima volta. La fusion fra jazz e rap è già passata nelle mani di Guru per ben due volte. Si chiamavano anche loro “Jazzmatazz”, ma era diverso. Il primo, soprattutto. Aspettandomi un progetto di fusion tradizionale,…

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  • THE TWILIGHT SINGERS, Twilight (Columbia, 2000)

    Durante gli anni novanta abbiamo incontrato un gruppo chiamato Afghan Whigs e ci siamo innamorati all’istante della loro musica, divisa tra la rabbia del post-punk e il calore del soul. E di canzoni di un’intensità particolare. Tutto questo per introdurre il progetto parallelo che Greg Dulli, cantante e anima di quel gruppo, ha creato. Soltanto…

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  • SADE, Lovers Rock (Epic, 2000)

    E’ tornata! Abbiamo aspettato la bellezza di otto anni, ma alla fine questa sensualissima anglo nigeriana dalla voce calda e avvolgente ha rotto il suo silenzio. Lo ha fatto con un lavoro che non si discosta molto dalle atmosfere che l’hanno resa celebre durante gli anni ’80, e anche se i tempi di “Your Love…

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  • MOTHER GOOSE, Little Richard (EP, Seriously Groovy/Soda/Pinnacle, 2000)

    Gli artigiani del suono e del rumore, come amano definirsi, sono passati di qui. Dopo essere scomparsi dalla scena musicale internazionale per un po’, i finlandesi Mother Goose sono scesi giù da Helsinki per farsi sentire nell’universo indie britannico. Quattro date dal vivo hanno spalmato il loro nome per tutto il Sudest del paese: la…

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  • OUTKAST, Stankonia (Arista, 2000)

    E’ tempo di familiarizzare con una categoria dell’hip hop molto popolare, di questi tempi. Okay New York e Los Angeles, ma da qualche anno l’invenzione, la novità e alla fine il fuoco dell’hip hop ha cambiato patria. Attenzione, perché il fuoco dell’hip hop è il fuoco di tutta la musica elettronica contemporanea, e non della…

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  • PAOLO CONTE, Razmataz (CDG East West, 2000)

    L’interminabile sabato del villaggio è finalmente finito. A differenza di quella del Leopardi, la nostra domenica mantiene tutte le promesse di un’attesa dolce e sempre più impaziente. A distanza di cinque anni dall’ultimo “Una faccia in prestito”, dopo centinaia di serate spese in giro per il mondo con una band sempre più rodata e fidata,…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010