• THE WALLFLOWERS, Breach (Universal, 2000)

    Per quelli che il rock… Gruppi come i Wallflowers non soffrono certo di crisi di post-modernismo o di ubriacature elettronico/tecnologiche. Il loro ultimo lavoro, “Breach”, li conferma come inamovibili paladini di un country rock assolutamente genuino e di immediato impatto. Certo, in alcuni episodi la genuinità va a scapito dell’originalità; a salvare la baracca ci…

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  • NELLY, Country Grammar (Universal, 2000)

    Un album piacevole da mangiaclassifiche. In America è stato primo per qualche tempo, ora bazzica il terzo-quinto posto. Ma anche per chi non è molto affezionato alla musica rap da Nelly arriva una buona notizia. Con questo “Country Grammar” ha liberato il primo posto delle charts americane da Britney Spears. Quindi segnatevi il nome, e…

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  • MAN OR ASTRO MAN?, Spectrum Of Infinite Scale (Touch & Go, 2000)

    Forse non si può parlare di “easy listening”, ma è certo che gruppi come Man or Astro Man? pare che si stiano dirigendo verso una “decanzonizzazione” della canzone, una sorta di smitizzazione del brano musicale, inteso tradizionalmente come discorso coerente e completo, trasformato in pura atmosfera, “groove”. Questo “Spectrum of Infinite Scale” sembra andare oltre…

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  • MARK KNOPFLER, Sailing To Philadelphia (Mercury, 2000)

    Davvero un bell’album Sailng To Philadelphia, con una Mark Knopfler ispirato e alla ricerca di nuovi sounds per creare un mix atipico di country-rock-folk-blues che a mio avviso si discosta sempre più nettamente dalla produzione Dire Straits quasi a volerne prendere le distanze. Del resto Mark Knoplfler ha più volte fatto intendere negli ultimi anni…

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  • CRAIG DAVID, Born To Do It (Edel, 2000)

    Leggero, suadente, conturbante… “Born To Do It” di Craig David sembra ereditare lo stile che ha reso celebri artisti del calibro di Marvin Gaye. La sua voce sensuale e vellutata accompagnata da una rielaborazione elettronica di soul music, con una chitarra acustica che segue come un’ombra le doti canore di questo inglesino, ci sembra funzionare…

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  • GIANMARIA TESTA con PIER MARIO GIOVANNONE, Valzer di un giorno (Elle U Multimedia, 2000)

    Cantautore amatissimo dai nostri cugini francesi e da essi prontamente adottato, Gianmaria Testa è un caso a parte nel panorama italiano, se non altro per il fatto di non avere avuto, in tutti questi anni, una distribuzione ufficiale nel nostro mercato così ricco e pieno di grandi artisti e capolavori inestimabili. Le copie arrivate nello…

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  • GIANMARIA TESTA CON PIER MARIO GIOVANNONE, Valzer di un giorno (Elle U Multimedia, 2000)

    Cantautore amatissimo dai nostri cugini francesi e da essi prontamente adottato, Gianmaria Testa è un caso a parte nel panorama italiano, se non altro per il fatto di non avere avuto, in tutti questi anni, una distribuzione ufficiale nel nostro mercato così ricco e pieno di grandi artisti e capolavori inestimabili. Le copie arrivate nello…

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  • MAXIM, Hell’s Kitchen (Xl-Recordings, 2000)

    Maxim si mette in proprio. Dai Prodigy e dalla techno all’hip hop come non ci si crede. “Hell’s Kitchen” costituisce il riscatto della musica elettronica, o la sua morte. Dipende da cosa pensiate dell’hip hop, perché “Hell’s Kitchen” è un album rap. Molto molto molto estremo, proprio molto. E ora che l’ho in heavy rotation…

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  • BARENAKED LADIES, Maroon (Wea/Warner Brothers, 2000)

    “Maroon”: ovvero, meno umorismo e più consapevolezza. Accostandoci al nuovo lavoro dei Barenaked Ladies è inevitabile rivolgere per un momento lo sguardo al loro penultimo album “Stunt”, che li ha consacrati come una delle realtà musicali più interessanti degli ultimi anni. Accanto alla giusta soddisfazione per i meriti riconosciuti (soprattutto negli Stati Uniti), si annidava…

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  • BLUR, Blur: The Best Of (Special edition double CD, EMI, 2000)

    Pur ammettendo la mia idiosincrasia verso le antologie (lasciano sempre fuori qualche traccia importante e sanno di celebrazione o di addio), non posso esimermi di segnalare la prima raccolta dei Blur. Pensandoci bene, sono passati già dieci anni dai loro esordi: sono ormai un gruppo storico! Immagino la faccia disgustata di Damon Albarn, nel caso…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010