• SUBSONICA, Microchip emozionale (Mescal, 2000)

    C’è un suono strano che serpeggia tra i locali notturni dei Murazzi, che graffia ed accarezza, che si muove sospettoso per l’Italia coinvolgendo senza scampo chi lo incontra. Viaggia fino ad un palcoscenico, quello di Sanremo, festival della canzone, delle polemiche e della diretta televisiva. Ed è proprio questa che lancia il suono in questione…

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  • IRON MAIDEN, Brave New World (Sony-Columbia, 2000)

    Senza ombra di dubbio, “Brave new world” rappresenta quel sogno proibito che molti fans dei Maiden hanno sempre sperato di vedere realizzato, a partire dalla line up che ha dato vita e forma a questo pregevole lavoro. Questo album infatti vede l’importante ritorno di due membri storici che hanno segnato i momenti d’oro di questo…

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  • WYCLEF JEAN, The Ecleftic (Columbia Sony Music Entertainment Inc., 2000)

    E due. Il secondo album di Wyclef solista, e il primo senza i Fugees. Prima di questo, “The Carnival” era stato un album stupefacente. All’anima africana e americana sostituiva quella caraibica. Perché Wyclef è haitiano, e perché il confronto con l’America per la più parte dei rapper è segnato dalla devozione per le roots. L’Africa…

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  • JIMMY PAGE & BLACK CROWES, Live at the Greek (2CD, Tvt Records, 2000)

    A volte ritornano. Ormai, quasi ciclicamente, l’ombra ingombrante del vecchio dirigibile rispunta dagli scaffali dei negozi, in bilico tra il settore “Novità” e il già affollato “Oldies”. Sta di fatto che ogni volta che si parla dei Led Zeppelin, l’interesse sale alle stelle, e il prodotto in questione diventa inevitabilmente un evento. E proprio di…

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  • JIMMY PAGE & BLACK CROWES, Live at the Greek (2CD, Tvt Records, 2000)

    A volte ritornano. Ormai, quasi ciclicamente, l’ombra ingombrante del vecchio dirigibile rispunta dagli scaffali dei negozi, in bilico tra il settore “Novità” e il già affollato “Oldies”. Sta di fatto che ogni volta che si parla dei Led Zeppelin, l’interesse sale alle stelle, e il prodotto in questione diventa inevitabilmente un evento. E proprio di…

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  • MORCHEEBA, Fragments Of Freedom (China Records Ltd., 2000)

    Continua l’avventura musicale di Paul e Ross Godfrey e della delicata voce di Skye. Rispetto ai precedenti episodi del trio inglese (“Who Can You Trust” e “Big Calm”), “Fragments…” risulta album meno di atmosfera e più ricco di ritmica incisiva e suoni accattivanti, i quali si rifanno molto spesso a temi Seventies ed Eighties. Il…

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  • THE LOX, We Are The Streets (Ruff Ryders / Interscope Records, 2000)

    Liberi dallo squalo, i The Lox riprovano a nuotare. Andarono nella superpatinata Bad Boy di Puff Daddy per stare vicini a Biggie, dopo anni di apprezzatissima carriera underground. Morto Biggie, si scontrarono col loro opposto naturale, il Puff Daddy mondano e commerciale, quello che agghiacciò tutta la scena quando incise la canzone per la morte…

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  • NITS, Wool (Pias Recordings, 2000)

    I Beatles d’Olanda, come vengono entusiasticamente chiamati dai loro fans, si confermano all’altezza di cotanto nome. Il gruppo di Henk Hofstede e Rob Kloet, affiancati già da qualche anno da due deliziose batave (Arwen Linnemann al basso e Laetitia van Krieken alle tastiere), confeziona un album estremamente affascinante, malinconico e jazzato, con il solito impeccabile…

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  • EMINEM, The Marshall Mathers LP (Aftermath Ent. / Interscope Records, 2000)

    Come un fumetto acido, di nome Slim Shady, o come la folle vita del giovane artista, di nome Eminem. E Marshall? Questo secondo album completa la serie. “The Marshall Mathers” schiera il solito repertorio di vita vissuta, e la vena micidiale del malvagio Slim Shady. Ma queste maschere non sono più sole. Fa il suo…

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  • GRANDADDY, The Sophtware Slump (V2, 2000)

    Un disco coraggioso. Il gruppo di Modesto, California, era piuttosto atteso dopo lo splendido esordio “Under The Western Freeway”, un lavoro che ricordava Pavement, Flaming Lips e la migliore musica americana dell’ultimo decennio. I Grandaddy rispondono a queste aspettative con un disco allo stesso tempo bello e imperfetto, tentando nuove strade come nel brano d’apertura…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010