Un altro inglese sugli scudi. Del resto, la musica elettronica è roba loro. In giro per Kalporz potrete imbattervi in Fatboy Slim, nei Massive Attack, nei Nextmen. Bene, prima di fare di Kalporz la loro patria ideale, tutti questi signori avevano come mecca Bristol. A Bristol rivolgevano le loro preghiere elettroniche, e da Bristol hanno…
Da New York, dal Queen’s, altri veterani al debutto. Oramai faccio una gran fatica a distinguere la produzione hip hop normale, diciamo istituzionale, e quella underground. Una quantità di guru dei club e delle produzioni indipendenti sono usciti in superficie, si sono affidati a label multinazionali e hanno realizzato il primo album per il grande…
I Porcupine Tree si affacciano al terzo millennio con un lavoro decisamente convincente e di indiscutibile qualità. Addirittura viene da chiedersi perché questo gruppo, pur avendo tutte le carte in regola, non abbia trovato lo stesso consenso di pubblico di altri gruppi più o meno vicini come genere e ricerca musicale, come Radiohead, ecc… In…
Alfieri di una certa nuova psichedelia inglese, molto pesante ed acida, gli Heads ci stordiscono letteralmente con questo lungo album pieno di distorsori e feedbacks. Purtroppo, all’interno di questo marasma sonoro, troviamo un desolante nulla qualitativo, neppure riempito da una carica che sembra sincera. E’ davvero difficile e spiacevole trovarsi a stroncare la fatica di…
Dopo l’ufficializzazione dello scioglimento dei Pavement l’attenzione degli appassionati di indie rock americano si è concentrata sull’imminente esordio solista di Stephen Malkmus, che del gruppo americano era il cantante e il principale compositore. Un altro personaggio chiave di quella formazione, Scott Kannberg, conosciuto anche come Spiral Stairs, torna a far parlare di sé in questo…
Xzibit (si legge Exìbit), non era partito male. Faceva parte della Likwit Crew, quella degli Alkaholiks e di Defari per intenderci. E durante quel periodo aveva prodotto due buoni album. Niente di che, ma due album onesti. Le aspettative per questo terzo album però erano ben altre. L’evento capitale nella carriera artistica di Alvin Joiner…
Il lavoro precedente di questo magnifico inglese ha spopolato. Si trattava di pura fatica da dj, ma con una trovata mica male. L’hip hop, saccheggiato e poi reiventato dalle sue soundmachine. Passato “You’ve Come a Long Way, Baby”, è già tempo di “Halfway Between the Gutter and the Stars”. Un misto di tracce da dj…
Chitarrista, cantante, comico, cabarettista, giocatore di bocce, boxeur. Queste e mille altre cose compongono lo straordinario palmares di questo ottuagenario (18 luglio 1917) nato in Cayenne (protettorato francese) e trasferitosi a Parigi per volere del padre alla tenera età di sette anni. Impressiona l’estrema malleabilità del personaggio, capace di spaziare con disinvoltura in un vasto…
C’è odore di campagna, di fienili e pagliai in questo mini CD dei Gorky’s Zygotic Mynci, formazione gallese che già da qualche anno propone albums sempre diversi ed originali. In “The Blue Trees” tutto scorre tranquillo, come il placido Don, e l’inquieto leader Euros Child sembra preferire sempre più queste atmosfere da fattoria. In effetti…
Erano assenti da più di due anni gli Swell, da “For All The Beautifull People” del 1998 per la precisione. Un gruppo sotterraneo per vocazione, cresciuto nel panorama indipendente americano degli anni novanta, che ha sempre preferito far parlare di sé più per le proprie canzoni che per altro. In realtà questo è soltanto un…