• CASA DEL FICO, Inadiiria (Extra Vibe/Virgin, 2001)

    Sempre hip hop sarà, ma per lo meno particolare. In realtà non ci si dovrebbe stupire. C’è il reggae-hip hop (il ragamuffin), e l’R&B trascinato dentro al movimento dei pantaloni larghi. Questo si sa. La notizia è che da oggi c’è anche il funky-hip hop, a opera della Casa del Fico. Mi spiego. Il funky…

    Read More

  • MACY GRAY, The Id (Sony/Epic, 2001)

    Forse qualcuno si è dimenticato che la musica “nera”, quella vera e più autentica, è fatta di “sangue sudore e lacrime”, giusto per parafrasare un gruppo degli anni ’70. Purtroppo oggi siamo costretti a sorbirci le insopportabili nenie di scimmiotte ammaestrate cresciute mangiando plastica e Janet Jackson (la più becera), circondate da insignificanti drum machine.…

    Read More

  • LEONARD COHEN, Ten New Songs (Columbia, 2001)

    Finalmente è ritornato! A nove anni dall’ultimo lavoro in studio, l’eccezionale “The Future”, Leonard Cohen torna con la sua voce a smuovere le angosce residue della nostra anima. Dopo aver cercato la pace spirituale in un monastero buddista, rifuggendo, come suo solito, la pubblicità e la fama, porta alla luce dieci nuove canzoni, semplicemente dieci…

    Read More

  • PAUL WELLER, Days Of Speed (Independiente Records, 2001)

    Più che un unplugged, “Days Of Speed” è un emozionante tete à tete tra Paul Weller ed il suo pubblico, corso numerosissimo in tutti i clubs ed i piccoli teatri dove il grande artista si è esibito durante la scorsa primavera/estate. La scelta di affrontare un one man band show è stata decisamente felice, tanto…

    Read More

  • TURI, Salviamo il salvabile (Antibemusic, 2001)

    Turi, per quanto distratti possiate essere, l’avete già incontrato. Ha sparso featuring in ogni luogo. Il rap italiano l’ha cresciuto fra miriadi di produzioni, misurandone il talento insieme ai talenti più disparati. Il rischio, in questro scenario, è di perdere la personalità dell’artista. In mezzo alla folla c’è poi un’altra controindicazione. Si mischia la propria…

    Read More

  • PRESTON SCHOOL OF INDUSTRY, All This Sounds Gas (Domino, 2001)

    E’ Scott Kannberg, ai più noto come Spiral Stairs, a nascondersi dietro la sigla Preston School Of Industry. Lui più di dieci anni fa, in quel di Stockton, California, fondava insieme all’amico Stephen Malkmus un gruppo chiamato Pavement, ormai archiviato come ha sancito proprio l’esordio solista di Malkmus. “All This Sounds Gas” non inizia male,…

    Read More

  • OZZY OSBOURNE, Down To Earth (Sony/Epic, 2001)

    Se oggi possiamo bearci della presenza in TV o sui nostri stereo di scimmiotti sanguinolenti ricoperti di croci e altri simboli sacrileghi, dobbiamo ringraziare quel paffuto signore di nome Ozzy Osbourne. E fin qui i meriti non sono granché. Ma se ricordiamo che Ozzy, oltre ad essere stato il cantante di una delle band hard…

    Read More

  • ELIO E LE STORIE TESE, Made in Japan – Live At Parco Capello (BMG Records, 2001)

    Ragazzi, attenzione agli scherzi! Sì, perché da qualche tempo a questa parte sugli scaffali dei negozi stazionano due Made in Japan, ambedue doppi, con la stessa copertina. Gli ineffabili Elii hanno messo in scena una delle loro migliori parodie, dissacrando un apparente mito intoccabile del rock, lo storico live dei Deep Purple. Per stare al…

    Read More

  • FINISTERRE, Storybook (Moon June Records, 2001)

    Evviva il progressive, il progressive non è morto, lunga vita al progressive! Che sia arrivata l’ora di un ritorno in grande stile, tramontate le infatuazioni punk e grunge? La Moonjune, novella casa discografica newyorkese, sembra credere di sì, o forse semplicemente scommette giustamente su questo genere musicale che, sebbene abbia vissuto con strepitosa intensità il…

    Read More

  • KAM, Kamnesia (Hard Time Records, 2001)

    La west coast che non ti aspetti. Né Dre, né Tupac né niente del genere. Kam è stato per molti anni un rapper fuori canone. Un rapper da Centro Sociale, un pensatore e un attivista. Innamorato dell’Islam e di Farrakhan (leader della Nation of Islam), e combattuto dal culto del ghetto che aveva fatto grandi…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010