• MUSE, Origin Of Symmetry (Mushroom Records, 2001)

    Muse, seconda puntata. Fans e critica aspettavano con ansia la seconda prova dei tre ragazzini del South Devonshire; per loro ecco “Origin Of Symmetry”, il disco dell’evoluzione. Con il precedente “Showbiz”, i Muse si erano ritagliati una buona fetta di consensi e apprezzamenti, anche se su di loro gravava l’accusa di “band tributo dei Radiohead”.…

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  • SOUTH, From Here On In (Mo’ Wax, 2001)

    Molto interessante il debutto di questo trio inglese composto, per la cronaca (o, chissà, per la storia), da Joel Cadbury, Jamie McDonald e Brett Shaw, tutti valenti polistrumentisti. La loro appartenenza alla Mo’Wax potrebbe sviare il potenziale compratore, essendo appunto la Mo’Wax una label per lo più specializzata in musica elettronica e derivati. Qui, a…

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  • SPARKLEHORSE, It’s a Wonderful Life (Capitol Records, 2001)

    Scrive delle canzoni profondamente tristi Mark Linkous, l’uomo che si nasconde dietro il nome Sparklehorse. Più o meno le canzoni più tristi che possiate immaginare, qualcosa di così malinconico che non riuscirete più a togliervi di dosso quella sensazione. Un po’ come altri musicisti depressi di questi tempi, come Bill Callahan degli Smog, Will Oldham…

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  • DELINQUENT HABITS, Merry Go Round (Ark21, 2001)

    L’hip hop latino al suo meglio. Se di hip hop siete in cerca. I Cypress Hill, le superstar, i maestri, oggi fanno al massimo ‘rap-rock’. Non che manchino talentuosissimi proseliti. E antesignani come Mellow Man Ace, o Kid Frost. Big Pun, è vero, non c’è più. Ma ci sono i newyorkesi Beatnuts, Portorico con Tony…

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  • DAVE NAVARRO, Trust No One (EMD/Capitol, 2001)

    Dopo aver conosciuto il successo, quello autentico e danaroso, in compagnia dei Red Hot Chili Peppers, Dave Navarro torna ad atmosfere più ricercate e sperimentali, probabilmente provenienti da quel passato ormai remoto con i Jane’s Addiction. “Trust No One” si impone subito come disco non certamente nato per esigenze commerciali o per sfruttare un nome…

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  • VERDE MATEMATICO, Ora o mai più (Urtovox, 2001)

    Insieme agli Elle sono i Verde Matematico gli animatori della casa discografica Urtovox. “Ora o mai più” è il loro esordio e se i compagni di scuderia guardavano al Belgio e ai dEUS, qui i riferimenti sono svariati, dai classici Velvet Underground ai Flaming Lips dritto fino alla Scozia dei Delgados. Sono proprio questi ultimi,…

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  • FRITZ DA CAT, Basley Click (Basley Rec, 2001)

    Non sarà facile rimediare quest’album. Ce n’è in giro poche copie, penso qualche migliaio, e è un peccato. “Basley Click” non è che il terzo album di Fritz Da Cat. Autoprodotto, maldistribuito, ma curatissimo. Anche nel packaging, voglio dire. La qualità musicale e la serietà del prodotto terrebbero botta da soli. Ma sappiamo che poi…

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  • STONE TEMPLE PILOTS, Shangri-La Dee Da (WEA/Atlantic, 2001)

    Qualcuno si ricorda degli Stone Temple Pilots? Quel gruppo di San Diego tanto bistrattato negli anni ’90 per il fatto di essere troppo simile a band più famose e forse più ispirate come Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden? Bene, a distanza di quasi due lustri dall’esplosione del “Seattle Sound” e dopo due anni dal loro fortunato…

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  • MOUSE ON MARS, Idiology (Zomba Records, 2001)

    Dalla scuola elettronica tedesca è lecito aspettarsi di tutto. E’ matura e solida abbastanza da potersi permettere progetti per lo meno originali. Bislacchi persino. Improbabili… I Mouse On Mars sono tutte queste cose insieme. Originali, bislacchi, improbabili, solidi. Come la loro ultima fatica. Nel complesso, “Idiology” è una tortura, costringe a ammaestrare un tale parco…

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  • ELLE, Bruciamo ciò che resta (Urtovox, 2001)

    Per una volta tanto non si parla solo di influenze della musica inglese o americana. O meglio, se qualcosa si trova di anglosassone o americano in questo album, è tutto riscritto sotto una luce differente, da una prospettiva profondamente europea. E infatti la principale influenza degli Elle, all’esordio su Urtovox, è rappresentata dal Belgio e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010