• NICK CAVE AND THE BAD SEEDS, No More Shall We Part (Mute, 2001)

    Affrontare un disco di Nick Cave è sempre una faccenda piuttosto complessa perché nei suoi lavori ci sono sempre una profondità e un’intensità davvero rare nel mondo del rock. E questo a maggior ragione per questa ultima fatica che trabocca di tormento religioso come mai prima. In un certo senso si riparte da dove ci…

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  • SA RAZZA, E.Y.A.A. (Cinenova/W’N’B, 2001)

    L’anima west coast dell’Italia. L’anima West coast, non c’è più. Ehi, i Sa Razza, Quilo, il fondatore della mai troppo rimpianta Undafunk Records. Quelli che hanno tirato su Rawl MC, Gatekeepaz, i Flaminio Maphia delle origini. La scena “californiana” della penisola, di nascosto, chiotta chiotta, s’era sfogata in un paio d’anni esaltanti. Di quel periodo,…

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  • GIARDINI DI MIRO’, The Rise and Fall of Academic Drifting (Homesleep, 2001)

    E’ bello accorgersi che dietro la scarna e talvolta ridicola realtà musicale italiana proposta dai media, resista un “humus” composto di band semisconosciute che vendono pochissimi dischi e riescono ad ottenere un minimo successo solo in terra straniera. All’ombra dei grandi nomi della musica, mentre la signora Marlene Kuntz pensa bene di farsi amica Skin…

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  • FRANCO BATTIATO, Ferro Battuto (Sony Music, 2001)

    La prima impressione non è stata delle migliori. “L’Imboscata” ci aveva abituato troppo bene; “Gommalacca” riprendeva parte di “quel” discorso ma, in alcuni punti, appariva inconcludente. Questo “Ferro Battuto”, invece, lascia emergere subito i difetti di un’emoraggia creativa a favore di un’ulteriore semplificazione canzonettistica. Mai fidarsi delle prime impressioni, comunque.. Questo “Ferro Battuto”, dopo un…

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  • JOHN FRUSCIANTE, To Record Only Water For Ten Days (WEA/Warner, 2001)

    John Frusciante è uscito dal gruppo? Diciamo che si è preso una vacanza. Il successo può essere effimero e devastante quanto basta per sconvolgere gli equilibri di una persona. E questo Frusciante lo sa. Dopo aver attraversato gli anni ’90 tra droghe e depressioni pesanti, si è riavvicinato ai suoi vecchi Red Hot Chili Peppers…

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  • AFRIKA BAMBAATAA, Looking for the Perfect Beat 1980-1985 (Tommy Boy, 2001)

    La Tommy Boy compie vent’anni. Lunga vita alla Tommy Boy… Che anche se i vent’anni li compie lei, ha deciso di fare lei un regalo a noi. Per l’occasione ha deciso di farsi un giro in magazzino, nello scaffale più vecchio e impolverato, a cercare materiale. Materiale per una lezione di storia. La storia dell’hip…

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  • RUN DMC, Crown Royal (BMG/Ariola, 2001)

    I Run DMC sono tornati, ahimé. Gli inventori dell’hip hop moderno si rifanno avanti, come han già provato a fare altri illustri colleghi. Vediamo un po’. I Public Enemy, potevano risparmiarsela ma in fondo un lavoro dignitoso. Gli EPMD, solo per soldi e disturbati da carriere soliste. Un buon lavoro, comunque. Poi i De La…

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  • STEREOPHONICS, Just Enough Education To Perform (BMG/V2, 2001)

    Gli Stereophonics si presentano al loro terzo appuntamento discografico con un lavoro decisamente interessante, al di là e al di sopra di mode e tendenze attuali. Infatti, se oggi ancora si può parlare di rock, gli Stereophonics hanno tutte le carte per collocarsi a fianco di altri nomi prestigiosi quali Pearl Jam, Black Crowes e…

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  • USTMAMO’, Tutto bene (Virgin, 2001)

    Sono tornati gli Ustmamò e fa davvero piacere, perché non ci sono in giro molti gruppi che sappiano fare canzoni come le loro, dotati di una sensibilità femminile e di una grazia uniche. Dopo tre anni e un bel po’ di acqua passata sotto i ponti, lo scoglimento dei C.S.I. in primis, ritrovarseli vivi e…

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  • J. RAWLS, The Essence Of J. Rawls (Groove Attack, 2001)

    Un altro produttore devoto al jazz. J. Rawls (of Lone Catalists) al primo album solista, come Jay Dee, gli Unsung Heroes, e naturalmente Dr. Dre. Il genere, però, è tutt’altro. E anche la fortuna. J Rawls è un produttore puro, un musicista abile e tecnico. Per fare un’opera propria però ha bisogno di un altro…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010