Il nuovo disco dei Grandaddy rispecchia esattamente il nome della cittadina da cui provengono: Modesto. Battuta pessima, ma che non sposta la realtà dei fatti. Dodici brani e l’abituale miscela di pop-rock stralunato e di stramberie elettroniche a bassa fedeltà, che stavolta non riescono proprio a convincere. Intendiamoci, il disco in sé non è così…
Canzone elettronica. Ecco qua, finalmente anche in Italia esiste qualcosa del genere. Pulsazioni sintetiche che, per una volta, non fanno da decorazione modernista o da ingrediente per un ibrido da classifica, ma sono la struttura portante di qualcosa che si riesce comunque a definire canzone. Che si tratti di un esperimento coraggioso o di un’evoluzione…
“Silent moving picture” continua a girare sul mio stereo da un paio di settimane, e sta diventando difficile staccarsi da questa bellissima sorpresa, da canzoni scarne che sanno accarezzarti, per poi colpirti duro subito dopo. Trame morbide, un piano Rhodes su cui si appoggiano la maggior parte delle canzoni, una sezione ritmica concreta ma mai…
Tim Rutili è uno di quei personaggi che la musica americana ha finito ingiustamente per relegare nell’ombra. Nessuna grande attenzione da parte del pubblico per le sue creature, i Red Red Meat prima e, da qualche tempo a questa parte, i Califone, che possono già vantare una cospicua discografia dopo soltanto cinque anni di attività.…
Ci sono poche canzoni che sanno parlare a chi le ascolta in maniera onesta: melodie e parole gentili, che, senza farti male, ti riportano in mente momenti e cose che hai già vissuto. Canzoni che avresti potuto scrivere tu, con le stesse parole, se avessi avuto la capacità di dare una forma a quello che…
Ancora, dopo l’ennesimo ascolto, non sono riuscito ad eliminare l’inebetita espressione di stupore, logico seguito all’irrompere su un lettore cd del nuovo lavoro di David Sylvian. L’immagine dell’artista che molti hanno in mente è quella del fine esteta capace di sfornare – dopo aver messo la parola fine sull’esperienza Japan – due lavori come “Brilliant…
Mr. Henry, da Varese, si presenta con questo disco d’esordio diviso in quattro sezioni, una per ogni parte del giorno. In tutto quattordici pezzi che assomigliano più a bozzetti che a vere e proprie canzoni. Sembrano appunti scarni, note buttate giù per catturare un episodio o uno stato d’animo. Non a caso i primi brani…
Senza ombra di dubbio, nell’anno 2003 le cose migliori nell’ambito del rock italiano le stanno facendo gruppi poco abituati al clamore e alle attenzioni riservate ai principali nomi della scena “alternativa”: basti pensare a dischi come quelli di Virginiana Miller, Baustelle e Bartòk, solo per citare i migliori, per rendersi conto di quanto detto. Sembra…
Si apre su poche note aggraziate di un pianoforte, il secondo album dei toscani Baustelle, e da subito l’incanto del loro esordio si ripete: le voci di Francesco e Rachele si intrecciano, voluttuose e distaccate, e fluttuano su atmosfere deliziosamente retrò, le “mille mode chansonnier” già cantate ne “Il sussidiario illustrato della giovinezza” si allargano…
Se avete avuto il buon gusto – o la fortuna – di ascoltare “Daybreaker”, l’ultima fatica di Beth Orton, vi ricorderete senz’altro di “God song”, una delle perle di quel disco: una grande canzone, cantata da Beth assieme a Emmylou Harris, in equilibrio magico tra folk e il country meno schematico; a quella canzone, e…