• GRANDADDY, Sumday (V2, 2003)

    Il nuovo disco dei Grandaddy rispecchia esattamente il nome della cittadina da cui provengono: Modesto. Battuta pessima, ma che non sposta la realtà dei fatti. Dodici brani e l’abituale miscela di pop-rock stralunato e di stramberie elettroniche a bassa fedeltà, che stavolta non riescono proprio a convincere. Intendiamoci, il disco in sé non è così…

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  • DRM, Haiku (Margarita / CNI, 2003)

    Canzone elettronica. Ecco qua, finalmente anche in Italia esiste qualcosa del genere. Pulsazioni sintetiche che, per una volta, non fanno da decorazione modernista o da ingrediente per un ibrido da classifica, ma sono la struttura portante di qualcosa che si riesce comunque a definire canzone. Che si tratti di un esperimento coraggioso o di un’evoluzione…

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  • URSA MINOR, Silent Moving Picture (Smells like records / Wide, 2003)

    “Silent moving picture” continua a girare sul mio stereo da un paio di settimane, e sta diventando difficile staccarsi da questa bellissima sorpresa, da canzoni scarne che sanno accarezzarti, per poi colpirti duro subito dopo. Trame morbide, un piano Rhodes su cui si appoggiano la maggior parte delle canzoni, una sezione ritmica concreta ma mai…

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  • Quicksand/Rattlesnakes (Thrill Jokey, 2003)

    Tim Rutili è uno di quei personaggi che la musica americana ha finito ingiustamente per relegare nell’ombra. Nessuna grande attenzione da parte del pubblico per le sue creature, i Red Red Meat prima e, da qualche tempo a questa parte, i Califone, che possono già vantare una cospicua discografia dopo soltanto cinque anni di attività.…

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  • PERTURBAZIONE, Agosto (Santeria / Audioglobe, 2003)

    Ci sono poche canzoni che sanno parlare a chi le ascolta in maniera onesta: melodie e parole gentili, che, senza farti male, ti riportano in mente momenti e cose che hai già vissuto. Canzoni che avresti potuto scrivere tu, con le stesse parole, se avessi avuto la capacità di dare una forma a quello che…

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  • DAVID SYLVIAN, Blemish (Samadhisound, 2003)

    Ancora, dopo l’ennesimo ascolto, non sono riuscito ad eliminare l’inebetita espressione di stupore, logico seguito all’irrompere su un lettore cd del nuovo lavoro di David Sylvian. L’immagine dell’artista che molti hanno in mente è quella del fine esteta capace di sfornare – dopo aver messo la parola fine sull’esperienza Japan – due lavori come “Brilliant…

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  • MR. HENRY, Lazily Go Through… (Ghost Records, 2003)

    Mr. Henry, da Varese, si presenta con questo disco d’esordio diviso in quattro sezioni, una per ogni parte del giorno. In tutto quattordici pezzi che assomigliano più a bozzetti che a vere e proprie canzoni. Sembrano appunti scarni, note buttate giù per catturare un episodio o uno stato d’animo. Non a caso i primi brani…

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  • MOSQUITOS, Electric Center (Fosbury Records/ Audioglobe, 2003)

    Senza ombra di dubbio, nell’anno 2003 le cose migliori nell’ambito del rock italiano le stanno facendo gruppi poco abituati al clamore e alle attenzioni riservate ai principali nomi della scena “alternativa”: basti pensare a dischi come quelli di Virginiana Miller, Baustelle e Bartòk, solo per citare i migliori, per rendersi conto di quanto detto. Sembra…

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  • BAUSTELLE, La moda del lento (BMG, 2003)

    Si apre su poche note aggraziate di un pianoforte, il secondo album dei toscani Baustelle, e da subito l’incanto del loro esordio si ripete: le voci di Francesco e Rachele si intrecciano, voluttuose e distaccate, e fluttuano su atmosfere deliziosamente retrò, le “mille mode chansonnier” già cantate ne “Il sussidiario illustrato della giovinezza” si allargano…

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  • LAURA VEIRS, Troubled By The Fire (Bella Union / Wide, 2003)

    Se avete avuto il buon gusto – o la fortuna – di ascoltare “Daybreaker”, l’ultima fatica di Beth Orton, vi ricorderete senz’altro di “God song”, una delle perle di quel disco: una grande canzone, cantata da Beth assieme a Emmylou Harris, in equilibrio magico tra folk e il country meno schematico; a quella canzone, e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010