• FOG, Ether Teeth (Ninja Tune, 2003)

    “Ether Teeth” è uno di quei dischi bizzarri e sorprendenti che arrivano all’improvviso come doni inaspettati. Lavori che si amano anche perché il mondo sembra non accorgersi della loro esistenza. “Ether Teeth” sta lì, il profilo di un uccellino disegnato sulla sua splendida copertina rossa, l’opera fragile del talento di Andrew Broder. Un disco che…

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  • ELIO E LE STORIE TESE, Cicciput (BMG, 2003)

    Musica per divertimento? Intrattenimento allo stato puro? Vero, verissimo. E dove sta il problema? L’approccio alla canzone di Elio e i suoi degni compari è qualcosa di unico, in cui la surreale comicità dei testi è perfettamente in sintonia con una musica di gran livello compositivo ed esecutivo. “Cicciput” è l’ennesimo gioiello: una pozione magica…

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  • ESTRA, A conficcarsi in carne d’amore (Mescal/Sony, 2003)

    Niente di meglio di un doppio live per riscattare la prova mediocre e non all’altezza offerta un paio d’anni fa con “Tunnel supermarket”: gli Estra si riconsegnano al loro pubblico al massimo della forma, con un ritratto potente ed elettrico di una delle migliori live band della nostra scena rock. Ventotto canzoni tiratissime, dove anche…

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  • FABIO VISCOGLIOSI, Spazio (Microbe/ Santeria/ Audioglobe, 2003)

    Artista poliedrico, questo Fabio Viscogliosi. Neo – rinascimentale, quasi: polistrumentista già al fianco di Married Monk e Yann Tiersen, nonché apprezzato vignettista (sue le illustrazioni di copertina e nel booklet), realizza in quasi totale solitudine questo suo debutto, “Spazio”, e crea un collage affascinante e molto personale di sonorità distanti da loro solo in apparenza.…

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  • TERJE NORDGARDEN, Terje Nordgarden (Stoutmusic, 2003)

    Dalla Norvegia fino all’Italia, per la precisione Firenze, è stato questo il tragitto che ha condotto Terje Nordgarden a registrare il proprio esordio discografico affidandosi alla produzione di Paolo Benvegnù, un tempo alla guida degli Scisma. Questa è la parte più interessante della storia, perché le canzoni sono tutta un’altra cosa. Una delusione per lo…

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  • MARCO PARENTE, Pillole buone (EP, Mescal/Sony, 2003)

    Sono sorpreso. Molto sorpreso. Lo davano prossimo alla pubblicazione di un live accompagnato da una big band, e invece mi trovo tra le mani il progetto più estremo realizzato finora da Marco Parente. Per carità, l’idea di un disco di remix di materiale già edito non è certamente nuova, ma non è questo il punto:…

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  • YO LA TENGO, Summer Sun (Matador, 2003)

    Forse la ragione per cui “Summer Sun” non suona come l’ennesimo grande disco dei Yo La Tengo è solo che siamo diventati troppo esigenti. Abituati a lavori come gli ultimi due del gruppo di Hoboken, “I Can Hear My Heart Beating As One” e “And Then Nothing Turnes Itself Inside-Out”, non ci sappiamo più accontentare.…

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  • LA CRUS, Ogni cosa che vedo (Wea, 2003)

    Il nuovo lavoro dei La Crus riafferma l’assoluto valore come autori dei musicisti milanesi, dopo il lavoro di interpretazione di brani altrui dell’ultimo “Crocevia”. Lo fa perché, a dispetto di qualche passo falso, contiene semplicemente alcune delle cose migliori mai comparse a firma La Crus, dimostrando come siano tra i pochi artisti a saper raccontare…

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  • ARAB STRAP, Monday at the Hug & Pint (Chemikal Underground/ Audioglobe, 2003)

    Gli Arab Strap giungono al sesto disco, e ancora una volta ci troviamo ad ascoltare un album a tema, come già era stato per “The red thread”: se a farla da padrone, in quel caso, erano sesso e relazioni sentimentali disastrose, qui l’azione si svolge in un pub immaginario, lo “Hug & Pint”, un set…

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  • DANIEL JOHNSTON, Fear Yourself (Gammon, 2003)

    “Fear Yourself” segna l’incontro fra due eccentrici personaggi del panorama musicale contemporaneo: Daniel Johnston e Mark Linkous. Il primo ci mette i testi e una scarna musica di accompagnamento, il secondo (noto ai più sotto il nome-band di Sparklehorse) cura gli arrangiamenti. Ma occorre partire da più lontano: Daniel Johnston è una figura unica, che…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010