Ha ragione Polly Paulusma a schernirsi davanti a chi la paragona continuamente a Joni Mitchell: “Il solo vedere il mio nome accostato al suo nella stessa frase mi riempie di gioia”, dice, “ma non esageriamo: certi paragoni andranno spesi solo dopo il quarto, quinto album, quando avrò avuto modo di maturare ancora”. Ottima prova di…
C’erano una volta i Nation of Ulysses, il cui “Plays Pretty for Baby” rimane a distanza di dodici anni uno dei capisaldi del catalogo Dischord. Il leader della band era Ian Svenonius. Vennero poi i Make Up, capitanati da Svenonius e Michelle Mae i quali, insieme all’ex Royal Trux Neil Hagerty, pensarono bene nel 2001…
Il ventunesimo secolo sarà il secolo del meticcio portato alle estreme conseguenze, e i Tv On the Radio possono tranquillamente candidarsi a band simbolo di questa urgenza nel campo musicale. Per cercare di rendere chiaro il suono che il terzetto composto da Tunde Adebimpe alla voce, Kyp Malone ai cori, alla chitarra e ai loops…
Un pianoforte introduce l’atmosfera fumosa e notturna di “When your number isn’t up” e la voce roca che taglia l’aria e la riempie di whiskey e di sigarette. Non ci sono dubbi a riguardo, è Mark Lanegan. Col tempo l’ex cantante degli Screaming Trees si sta avvicinando alle timbriche di Tom Waits e di Greg…
Com’è universalmente noto ci sono molti modi di morire estremamente diversi fra loro. C’è chi se ne va con un bang, chi con un tonf, chi con uno splash: i Black Eyes, dopo il bell’esordio dell’anno passato, hanno deciso di abbandonarci con un cough. Un rapido e quasi impercettibile colpo di tosse, di quelli che…
Dopo tre anni sono ritornate le magie dalla Norvegia. I due ragazzi di Bergen sembrano sempre gli stessi, il buffo Erland Oye con i suoi capelli rossi disordinati e quegli enormi occhiali ed Erik Glambek Boe con un’espressione di imperscrutabile saggezza stampata in faccia. A dispetto del tempo passato e delle escursioni elettroniche di Erland…
Ok, lo ammetto, non mi aspettavo nulla di sorprendente dai Sedia, terzetto di anconetani dediti al sempre valido chitarra/basso/batteria. O meglio non mi aspettavo nulla di diverso rispetto ai gruppi che solitamente esordiscono per l’ottima Wallace; e invece mi sono dovuto duramente ricredere. Alessandro Calbucci, Mattia Coletti e Alessio Compagnucci hanno qualcosa di diverso da…
Ovvero, come cercare di semplificare il bello rendendolo vacuo. Tanto splendido era apparso il mosaico di forme e sostanze che aveva preso corpo in “Beaches & Canyons” quanto inutile sembra ora il susseguirsi di suoni, borborigmi e pause acustiche che si pone come file rouge di questo secondo lavoro sulla lunga distanza (la band ha…
Ascoltavo questo disco assieme a mia madre, ieri sera, sul divano di casa. Guardavo la sua espressione. Era pietrificata. Tutto quello che riusciva a dire era un timido “È terribile…”, e non perché mai si sarebbe aspettata di sentire una Nada così visceralmente rock, ma per l’impatto della prima ghost track, “Le mie madri”: una…