• SUSHI VS. MADASKI, dDt (Mescal / Sony, 2004)

    Un rapporto deciso nell’ombra, e diventato reale sui palchi, quello tra i Sushi e Madaski. I primi portano avanti il loro pop venato di scuro già contenuto nel loro “Un mondo terribilmente volgare”, mentre Mada li aiuta ad arrivare a destinazione, propenso com’è ad immergersi in un plumbeo mondo electrodark, non appena riesce a svicolarsi…

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  • SUSHI VS MADASKI, dDt (Mescal / Sony, 2004)

    Un rapporto deciso nell’ombra, e diventato reale sui palchi, quello tra i Sushi e Madaski. I primi portano avanti il loro pop venato di scuro già contenuto nel loro “Un mondo terribilmente volgare”, mentre Mada li aiuta ad arrivare a destinazione, propenso com’è ad immergersi in un plumbeo mondo electrodark, non appena riesce a svicolarsi…

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  • CAETANO VELOSO, A Foreign Sound (Nonesuch, 2004)

    Interpretare canzoni altrui non è affatto una cosa semplice. Si deve dare una veste personale alle canzoni senza stravolgerne lo spirito, si deve scovare la natura intima del brano e portarla alla luce. Chi è diventato da tempo un maestro di questa arte, forse il più grande maestro contemporaneo, è Caetano Veloso. Lo ha dimostrato…

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  • MAX GAZZE’, Un giorno (EMI, 2004)

    Dopo anni da vero musicista “globetrotter” con una carriera internazionale di tutto rispetto, Max Gazzè ha scelto una via difficile fatta di poesia e originale ricerca sonora che l’ha portato alla sua ultima fatica in uscita in questi giorni: “Un Giorno”. L’album è stato in principio meditato in solitario e poi, cestinate le prime bozze,…

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  • THE BELLES, Omertà (Eat Sleep Records / Audioglobe, 2004)

    Forse la mia immaginazione vaga più del dovuto, ma questo disco mi fa pensare a un viaggio. “So I, sing”, un’introduzione molto a là Elliott Smith, è l’ingresso in autostrada; le altre dieci canzoni sono ciò che colmano le enormi distanze tra una casa e l’altra, nel paesaggio, durante un viaggio benedetto dal sole e…

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  • GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, L’irréparable (Santeria / Audioglobe, 2004)

    Ironico. Violento. Malinconico. Leggero. “L’irréparable”, terzo album sulla lunga distanza del Gatto, racchiude una serie di istantanee, di fotografie da diverse angolazioni, su un unico soggetto: l’amore. Incasellati più per dovere di catalogazione che per reale attinenza nel calderone post, il trio torinese va, con queste dodici canzoni, decisamente oltre, e per farlo si allarga…

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  • Paolo Benvegnù (+Inlimine), Calamita di Cavriago (RE), 17 aprile 2004

    Inutile mentire: aspettavo questo concerto con ansia, per quello che Paolo Benvegnù ha saputo regalare in passato, e per le bellezze che continua a dispensare. La serata è aperta dall’abatjour rock degli Inlimine: ritmi spezzati, chitarre sempre sul punto di aggredire, testi originali e l’insistita teatralità del cantante, che a lungo andare risulta un po’…

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  • TORTOISE, It’s All Around You (Thrill Jokey, 2004)

    E così John McEntire e compagnia tornano a far sentire la loro voce. Li avevamo lasciati alle prese con i loro “Standards”, affascinanti e al contempo così ricchi di lungaggini inutili e di pacchianate, e ce li ritroviamo in una fredda primavera del 2004. Chi aspettava questo album sperando in un cambio di rotta sostanziale,…

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  • RENOIR, Verso Vega (Jestrai / Venus, 2004)

    Il secondo passo discografico dei veneti Renoir è, dispiace dirlo, di una pochezza imbarazzante. Il loro tentativo di concentrarsi maggiormente sulla forma-canzone naufraga in un limbo che vorrebbe essere tra gli Afterhours pop di “Non è per sempre” (ma i quattro non hanno le imprevedibili asperità, nè la capacità di disturbare la melodia, della band…

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  • LUCAMOR, Mistic turistic / Moleskine ballads (Mescal / Sony, 2004)

    Chatwin distingueva turisti e viaggiatori. I primi, tutti villaggi turistici, aquagym, risvegli muscolari forzati, ombrelloni, famiglie petulanti, serate animate baila baila baila eh. I secondi, quelli che vogliono portare a casa qualcosa di più reale di un souvenir: sensazioni, rumori, gli odori delle strade. Chi appartiene alla seconda categoria, e magari è abituato a viaggiare…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010