Il suono elettrico e il look indie-casual sono durati lo spazio di un album – “Regeneration” – peraltro bellissimo. L’ego ipertrofico di Neil Hannon ha ripreso il sopravvento, facendogli rivestire gli amati panni di inguaribile dandy. La vita tipica da rockstar con gruppo fisso al seguito è parsa in fretta noiosa e avvilente agli occhi…
Il primo nome a cui si collega questo esordio degli Ultraviolet Makes Me Sick è quello dei Giardini di Mirò. Come per gli autori di “Rise and Fall of Academic Drifting” ecco intrecci di chitarre ipnotici, esplosioni sonore che sbucano tra momenti di quiete, crescendo irresistibili. Insomma, quello che la critica ha etichettato come post-rock,…
Poco tempo fa un giornalista chiese a Valerie Trebeljahr, cantante dei tedeschi Lali Puna, quale fosse la sua definizione di “pop”. Lei rispose con difficoltà, ma dando un’ottima chiave di lettura per la sua musica: “La base di partenza è la melodia, ma a noi piace scomporla aggiungendo qualcosa, disturbandola; ci piacerebbe che, dopo molti…
Finito un percorso magnifico (gli Scisma), c’è voluto molto tempo perché Paolo Benvegnù tornasse ad esporsi in prima persona. È tornato con un disco incantevole, “Piccoli fragilissimi film”, che ci consegna istantanee di un uomo che ha imparato a stare in equilibrio precario, e che non vuole rinunciare alla sua debolezza.Un disco sofferto, un autore che spiega la sua…
Canzoni di meticciato musicale: si presenta così “Casbah”, il secondo disco dei Caravane de Ville, a lungo bloccato per problemi contrattuali. Il loro folk-rock stradaiolo si è, nel frattempo, contaminato ulteriormente di umori mediorientali, di profumi e suoni che fanno ormai parte anche del nostro vissuto quotidiano: la fusione tra oriente e occidente è cosa…
Un battito sintetico profondo. Colpi di tosse. Una voce (quella voce) che prende fiato. Una sigaretta che si accende. La voce inizia, ossessiva, scura, profonda: “Tutto ciò che separa è santo”. Una suite postmoderna, “Santo”, che insegue man mano ritmi diversi e poco a poco si apre, finendo in territori simili a quelli dei primi…
Se le canzoni dei Merci Miss Monroe fossero tutte deliziose come “Damndamndamn” non si potrebbe fare a meno di innamorarsene. Perché la traccia numero due di questo loro disco omonimo è un incanto che sta giusto in bilico tra le melodie acustiche dei R.E.M. o di certi brani dei Travis e le trame elettriche di…
A Davide Toffolo, mente dei Tre allegri ragazzi morti, va riconosciuto il merito di aver costruito intorno alla propria musica la scenografia di un mondo assolutamente originale e riconoscibile, cercando una contaminazione con il fumetto ben prima che arrivassero i Gorillaz – e la scelta grafica tra l’altro è molto simile alle intuizioni pseudo-anime del…
Non c’è nulla di newyorchese in giro che risulti essere così poco newyorchese, non c’è nulla di pop che risulti essere così frastagliato, non c’è nulla di indie-rock che risulti essere così melodico.
Una delle principali ed annose querelle nate con il mestiere del critico è stata l’accusa – mai velata, mai sotterranea, sempre esposta e visibile – di affezionarsi a tal scrittore, tal musicista, tal regista da perdere la concezione primaria di critica e lasciarsi influenzare dal proprio sentimento. E di fronte a questo la “società” dei…