• THOMAS FERSEN, La Cigale des grands jours (Tot ou Tard/Warner Music, 2004)

    Thomas Fersen da poco più di una decina d’anni riveste un ruolo importante e originale nella scena musicale francese, ambito internazionalmente molto à la page grazie a gruppi come Air, Ginger Ale, Phoenix, Daft Punk, i quali hanno peraltro scelto un mezzo espressivo, la lingua inglese, altamente più codificabile dal giovane utente europeo o extra.…

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  • PECKSNIFF, The Book Of Stanley Creep (Black Candy / Audioglobe, 2004)

    Sono passati solo pochi mesi da quando incensavo, felicemente sorpreso, “Elementary Watson” l’album di esordio dei Pecksniff. Da allora sono cambiate alcune cose: innanzitutto Stefano Poletti e compagnia si sono accasati con la Black Candy, ridimensionando l’autoproduzione della loro etichetta Merendina. Poi il suono si è fatto più curato ma anche, allo stesso tempo, meno…

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  • AFTERHOURS, Gioia e rivoluzione (CDS, Mescal / Sony, 2004)

    Tempo di sconvolgimenti, in casa Mescal: il lancio internazionale di Cristina Donà, i Subsonica che abbandonano la casa madre e firmano per una major, l’ingresso in scuderia dei miei adorati Perturbazione, il ritorno dei Mambassa non privo di ambizioni internazionali e, infine, gli Afterhours che si danno al cinema. Alla Mostra del Cinema di Venezia…

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  • ONE DIMENSIONAL MAN, Take Me Away (Ghost Records / Midfinger / Audioglobe, 2004)

    Take me away, take me away. Portami via. É una richiesta disperata, ossessiva, che ricorre in ogni canzone di questo disco, quella che filtra dalle parole degli One Dimensional Man. E il loro suono asseconda questa domanda, deviando con ancora più decisione dai clichè noise – blues che animavano i loro primi lavori, in continuità…

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  • THE THRILLS, Let’s Bottle Bohemia (Virgin, 2004)

    Facciamo una premessa a nostro avviso fondamentale: prendete questo disco per quello che è. Vedrete che andrà tutto molto meglio. Questo per far capire che non bisogna aspettarsi nulla dai The Thrills – irlandesi innamorati della California che con il debutto “So much for the city” (2003) avevano confezionato un simpatico e godibile tributo al…

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  • FRANZ FERDINAND, Franz Ferdinand (Domino, 2004)

    L’album d’esordio degli scozzesi Franz Ferdinand rappresenta indubbiamente la grande sorpresa del 2004, sorpresa peraltro annunciata già alla fine dell’anno precedente dall’uscita del folgorante singolo d’esordio “Take me out”, il quale ha scatenato la famelica stampa inglese nell’ormai stanco rituale della caccia al gruppo che si sobbarchi il fardello della pesante eredità dei soliti Beatles,…

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  • KEANE, “Hopes And Fears” (Universal, 2004)

    Sono proprio i Keane l’ultimo gruppo per cui l’Inghilterra sembra aver perso la testa. Questo loro esordio ha da qualche tempo conquistato il terzo disco di platino e non sembra che abbia intenzione di fermarsi. I Keane sono in tre, Tom Chaplin alla voce, Tim Rice-Oxley al piano e Richard Hughes alla batteria, ed è…

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  • CRISTINA DONA’, Cristina Donà (Mescal/Sony, 2004)

    È strano sentire parlare tutti di Cristina Donà, dopo che per anni è rimasta un culto per pochi. Ora vedi ovunque la sua faccia spigolosa, chiunque ne parla come della punta di diamante della nostra scena musicale, ora che la sua musica viene fatta conoscere in tutto il mondo, attraverso la Rykodisc. Si può parlare…

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  • THE FALL, The Real New Fall LP (Narnack Records, 2004)

    Raramente un lavoro musicale ha dovuto subire le pene distributive che hanno accompagnato l’ultima fatica dei Fall: come prima cosa l’oramai celebre ritardo nell’uscita del materiale, voluto da Mark E. Smith stesso in seguito all’indebita apparizione online dei brani dell’album prima della pubblicazione ufficiale. Il leader della band, indispettito, è ritornato in studio a remixare…

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  • CHIARA MASTROIANNI & BENJAMIN BIOLAY, Home (EMI, 2004)

    Chi lo scorso anno ha avuto la fortuna di ascoltare “Negatif” si sarà reso conto della grandezza di Benjamin Biolay, uno dei pochi autori contemporanei in grado di costruirsi una propria voce e un proprio mondo. Tra le pieghe di molte delle oltre trenta canzoni di quel disco compariva anche Chiara Mastroianni, compagna nella vita…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010