• CHIARA MASTROIANNI & BENJAMIN BIOLAY, Home (EMI, 2004)

    Chi lo scorso anno ha avuto la fortuna di ascoltare “Negatif” si sarà reso conto della grandezza di Benjamin Biolay, uno dei pochi autori contemporanei in grado di costruirsi una propria voce e un proprio mondo. Tra le pieghe di molte delle oltre trenta canzoni di quel disco compariva anche Chiara Mastroianni, compagna nella vita…

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  • P.G.R., D’anime e d’animali (Universal, 2004)

    La filosofia delle creature ferrettiane che nel corso degli anni si sono succedute (dai CCCP ai CSI ai PGR passando per episodi solisti quali “Codex” o scritture per altri quali le collaborazioni con gli Ustmamò) è oramai quella di adattarsi al soffio del mondo. L’ardore filosovietico si è trasformato in progressismo, in terzomondismo e infine,…

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  • WILCO, A Ghost Is Born (Nonesuch, 2004)

    Dare seguito ad un capolavoro è una faccenda piuttosto complicata, ed è esattamente quello che è successo ai Wilco, autori giusto due anni fa di uno dei dischi più importanti degli ultimi tempi, “Yankee Foxtrot Hotel”. Dall’uscita di quel lavoro sono mutate diverse cose nel gruppo americano. Sono cambiati alcuni musicisti ed è cambiata la…

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  • THE HIVES, Tyrannosaurus Hives (Interscope, 2004)

    Ascolto il disco degli Hives e dico: “mmm, non male… che faccio Luca, ne parlo?” e lui: “Ma certo! Parlane!”… ecco, mai che mi dica di stare tranquillo e prendermi una vacanza… eppure lo sa che sono iperpropositivo… vabbè. Ok, avevamo lasciato gli Hives (Svedesi da Fagersta) con una manciate di buone canzoni, un tour…

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  • ANATROFOBIA, Tesa musica marginale (Wallace Records, 2004)

    Ha ancora un senso nel 2004 cercare catalogazioni e restrizioni agli elementi musicali che, dispersi nell’aria, vanno a formare quell’organismo composito che chiamiamo per assuefazione “rock”? Quest’interrogativo rischia di divenire indispensabile nel momento stesso in cui ci si viene a scontrare con la musica degli Anatrofobia, terzetto torinese con più di dieci anni di vita…

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  • THE CURE, The Cure (Universal, 2004)

    Mettiamola così: se questo lavoro omonimo, il quattordicesimo in studio (considerando “Three Imaginary Boys” e “Boys Don’t Cry” anime separate), fosse uscito come singolo e avesse contenuto solo i primi due brani staremmo parlando di un piccolo capolavoro. Purtroppo ci troviamo di fronte a un album sulla lunga distanza, e questo finisce per influire negativamente…

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  • GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO, giorgiocanali&rossofuoco (La Tempesta / Venus, 2004)

    A chi gli chiedeva se i suoi album da solista, così spigolosi e tesi, fossero uno sfogo e una fuga dai suoni troppo morbidi dei PGR, Giorgio Canali rispondeva lapidario che il rock è sempre uno sfogo, punto. Davanti a un disco come questo, far passare la sua musica come un semplice passatempo dove alzare…

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  • DEVENDRA BANHART, Rejoicing In The Hands (Young God Records, 2004)

    Da ateo non mi capita praticamente mai di soffermarmi a pensare alla vita ultraterrena, al Paradiso, alla conformazione delle ali degli angeli. Eppure se dovessi, costretto con le spalle al muro, concentrarmi su una visione celeste penso che identificherei senza problemi il canto dei cherubini nelle note di “Rejoicing in the Hands”, seconda fatica sulla…

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  • PEDRO THE LION, Achilles Heel (Jade Tree, 2004)

    David Bazan torna sulle scene, dopo aver sorpreso tutti grazie allo splendido “It’s Hard to Find a Friend”, essersi confermato con “Winners Never Quit” e aver iniziato a mostrare maledettamente la corda nel pur buono “Control”. Ennesimo One Man Band a cavallo tra due millenni – come Pajo/Papa M, Merritt/Magnetic Fields, Elvrum/Micophones, Oldham/Palace -, Bazan…

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  • A SHORT APNEA, …Just Arrived (Wallace Records, 2004)

    Ho avuto sempre modo di lanciare peana, durante gli incontri recensori con le band prodotte dalla Wallace Records, verso il progetto musicale portato avanti negli anni da Mirko Spino. Grazie a lui tutte quelle band solitamente ghettizzate in termine di rapporto con il pubblico per via dello scomodo nome “avanguardia” hanno avuto modo di raggiungere…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010